Kuchus significa, spregiativamente, froci. Uno spaventoso reportage sull’omofobia in uno dei paesi più arretrati dell’Africa. Raccontano eroicamente il medioevo della condizione omosessuale, quasi barricati nella loro sede semiclandestina (fare propaganda è severamente vietato), alcuni militanti che giorno dopo giorno rischiano di essere aggrediti e la pena a sette anni di carcere. In un’agghiacciante sequenza, invitati all’Università per spiegare le loro ragioni, vengono insultati, vilipesi e letteralmente cacciati via da studenti e professori, senza nemmeno riuscire a prendere la parola. Un disperato ennesimo appello sul rispetto dei diritti civili e contro l’omofobia, diretto dalla svedese Mathilda Piehl (già regista del documentario Are You a Girl or What?) che si aggiunge a quelli, ripetuti, della comunità internazionale.
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