Quando una relazione tra due uomini iniziata come gioco sessuale si trasforma in qualcosa di più, l’uomo “etero” fugge tra le braccia sicure della sua ragazza e del figlio appena nato. Adattato da un’opera teatrale dello scrittore David Mauriello il film è un ottimo esempio di trascrizione cinematografica, che con semplici scenari messi davanti ad uno sfondo scuro, fa agire in modo convincente e struggente solo due attori. All’inizio vediamo l’esperto di computer Guy (Matthew Jaeger) seduto sulla panchina di un parco che sta leggendo Platone. Doug (Robert Mammana) è un attraente operaio edile che gli si avvicina e gli chiede se gradisce la sua compagnia. La conversazione scivola subito sul tema sessuale e l'”etero” Doug rivela che non gli dispiace il sesso orale anche se praticato da un’altro uomo. I due uomini si recano nel vicino appartamento di Guy dove mettono in pratica i rispettivi desideri. Inizia così una continuativa e soddisfacente relazione sessuale tra i due, senza apparenti altre ambizioni. Ma quando la ragazza di Doug partorisce il loro bambino, le cose non possono continuare come prima e la storia deve concludersi. Nessuno però conosce prima quali saranno le reazioni del cuore… Ingannevolmente semplice, il film ci fa scontrare con la profonda realtà dell’amore.
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Lui è un gay intellettuale che pensa all’amore, l’altro è un muscoloso falegname etero interessato solo al sesso: cos’avranno mai da dirsi? Eppure, il film è costruito proprio sul dialogo tra di loro (unici personaggi) e sulla loro storia destinata a evolversi. Romanticismo a palate per una storia stupidina, con contorno di imbarazzanti pose plastiche. Eppure l’opera ha un suo fascino, per la scelta stilistica che punta sull’esplicita teatralità (pure con spazio alla Dogville), che esalta il senso di un’interrogazione sui sentimenti.
mi piacerebbe vederlo;trama verosimile nella società italiana di oggi