Durante il corso di una soleggiata estate vediamo due ragazzi in giro sempre insieme che diventano amici inseparabili. C’è tra loro un intenso rapporto anche se non espresso verbalmente. Naturalmente tra i due ragazzi ci sono anche delle normali tensioni e discussioni, dovute soprattutto ad alcune differenze: Mikaël è chiassoso e grossolano a dispetto dei suoi riccioli d’oro che lo fanno sembrare un cherubino; Sebastién è calmo e non sembra interessato alle ragazze. Quando Mikaël muore per un incidente durante una partita di calcio, tutto il villaggio ne rimane sconvolto. Un film intenso che trasmette molto bene allo spettatore il dolore e la disperazione dei personaggi, presentati in tutte le varie sfumature che li caratterizzano. (LLGFF)
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Pellicola che conferma ancora una volta la mia opinione: i francesi sono insuperabili nel raccontare “piccole” storie, specialmente quando lo sguardo è rivolto ai giovani. Principalmente perché di solito scelgono attori capaci, che i nostri cineasti non trovano o non cercano.
In questo caso la riflessione riguarda una perdita. A causa di una fatalità, Sebastien perde il ragazzo che inconsciamente ama. Egli non si ferma a riflettere sui propri sentimenti; affronta le giornate muovendosi quasi a caso in un suggestivo paesaggio assolato, interagendo in modo confuso con altri personaggi. Forse nel tentativo di ritrovare in ognuno di loro un pezzetto di quello che ha perduto. Più che buono.