Il diciannovenne José vive con sua madre in Guatemala: una vita dura in uno tra paesi più pericolosi, violenti e religiosi nel mondo. La vita della madre si divide tra chiesa e vendita di panini, mentre José, il più giovane ed il preferito tra i suoi figli, passa le giornate consegnando cibo in strada e su bis affollati. Rassegnato ed introverso, nei momenti liberi gioca col telefono e cerca sesso occasionale. L’incontro con Luis, però, spinge José verso passioni, sofferenze ed una riflessione sulla propria esistenza che non aveva mai immaginato prima.
Note di regia: «La stretta relazione tra madre e figlio, è una delle chiavi di lettura della cultura dell’America Latina – il moralismo tradizionale che convive con il machismo estremo, la violenza e la religione. Le lunghe interviste realizzate in dodici paesi centro e sud americani hanno finito per condurci in Guatemala. José mette in discussione quelle immagini popolari dell’America Latina che spesso fanno immaginare posti paradisiaci e volti bianchi, mentre la maggior parte delle persone vive nelle metropoli, è povera e con la pelle scura. È un luogo profondamente travagliato, e il film racconta quello che hanno detto i giovani – qui vivere una relazione è un “sogno impossibile”».
Presentato alle Giornate degli Autori della Mostra Venezia e in concorso per il Queer lion 2018
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