Opera prima del diciannovenne Xavier Dolan, uno stile tra Woody Allen e Antoin Doinel, il film è l’aspro ritratto di un ragazzo gay e del suo complesso edipico, presentato con la libertà propria solo dei giovani. Hubert Minel non ama sua madre. “Dall’alto” dei suoi sedici anni, la valuta con disprezzo, vede solamente i suoi pullover trasandati, con le loro decorazioni kitch e le briciole di pane che appaiono visibili tra le sue labbra quando mangia rumorosamente. A ciò si aggiungono le manipolazioni ed i sotterfugi da lei compiuti ad arte per indurre in lui sensi di colpa e altri sentimenti sgradevoli. Confuso per questo relazione di amore e odio che lo assilla sempre più, Hubert attraversa intanto le esperienze tipiche dell’adolescenza: scoperte artistiche, esperienze illecite, grandi amicizie, sesso. (Cannes a Milano)
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Un film magnifico, l’incapacita’ di molti genitori di saper ascoltare i propri figli ormai quasi adulti, credendoli sempre bambini. Bellissimo soprattutto se si considera che Dolan aveva 20 anni quando ha fatto da regista, autore e interprete di questo film. Un grande!
Film interessante ed è tra quelli di Xavier Dolan che io preferisco. Consigliata la visione.
Irritante. A cominciare da entrambi i protagonisti, madre e figlio, isterici senza motivo. Un film che non fa né ridere né piangere e sembra non sapere bene dove andare a parare. Si giustifica solo il fatto che sia l’opera prima di un regista molto giovane.
Il film mi è piaciuto. Però non riesco a capire il modo di trattare la madre del protagonista, non si capisce che cosa voglia dalla vita, che cosa cerchi. Ma comunque credo che per essere un’opera prima di un diciannovenne, sia veramente una bella opera, magari avere tanto talento……
film davvero interessante ed intenso.
Mi è piaciuto molto
mah… non mi è piaciuto poi così tanto sto film. Troppe urla…troppo isterismo…troppo di tutto! Ho faticato un pò a vederlo fino alla fine!
io invece l’ho trovato bello e intenso, ecco.
Film orrendo…dove il protagonista nonche’ regista non fa’ altro che gridare e scheccare, fastidioso all’udito e alla vista.
“A ciò si aggiungono le manipolazioni ed i sotterfugi da lei compiuti ad arte per indurre in lui sensi di colpa e altri sentimenti sgradevoli”. E’ dove sarebbe tutto cio’?
Spero solo che i gay non si vedano rispecchiati nel protagonista isterico che avrebbe meritato tanti schiaffi. Essere gay significa esserlo dignitosamente senza mettere in croce le madri. Si puo’ rivendicare la propria omosessualita’ con eleganza silenziosa e con atteggiamenti maschili. Se poi si vuole mischiare l’omosessualita’ con il trend del maschio volutamente isterico e effeminato e’ un altro discorso.
Irruento, a tratti arrogante ed eccessivo, ma in realtà proprio in questo suo “essere sopra le righe” risiede il fascino e l’efficacia di questo bel film. Complimenti a Xavier Dolan, un vero “enfant prodige”!
finalmente sono riuscito a vederlo e ne è valsa la pena…un film intenso, molto ben recitato, belle le musiche…e se penso che uno dei protagonisti è il regista ed ha poco più di vent’anni non mi resta che dire…complimenti Xavier!
pour reguardeur