Il film, pur non essendo a tematica specificatamanete gay, presenta diverse situazioni e personaggi gay come: la scena “jus primae noctis” quando Caligola stupra la coppia di giovani sposi; il comandante della guardia imperiale che dichiara di amare i propri soldati; l’ambiguita del consigliere Longino e la checcaggine dello zio Claudio, che diverra poi imperatore alla morte di Caligola, sono solo un esempio. Esiste poi la scena iniziale della corte di Tiberio nell’ isola di Capri, un vero campionario di tutte le aberrazioni sessuali, una specie di girone infernale dove “le statue viventi”, come le chiama Tiberio, si abbandonano a ogni sorta di eccessi, e poi l’orgia finale, quella che ha fatto inorridire tutti i censori e ha stroncato il film prima ancora che venisse distribuito. Per fortuna, a intervalli di tempo, sono uscite delle versioni sempre più elastiche, fino ad arrivare alla versione odierna, quella integrale. Il film è comunque diventato un “cult” del pubblico gay, quanto meno per la presenza di Malcom McDowell (l’indimenticabile protagonista di “If” e “Arancia meccanica”, senza contare “Dorian” dove interpreta il ruolo di un “press agent” che si innamora di un modello) e di Peter O’ Toole, altra grande icona del pubblico gay per aver interpretato personaggi del calibro di “Lawrence d’Arabia”. (F.T.)
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