Varie
L’ottantenne Constance ha proposto ad altre sei signore tutte anziane di andare a visitare una vecchia dimora dove è stata bambina. Ma il piccolo pullman che è guidato da una giovane donna di colore, Michelle, ha un guasto fra i boschi delle colline e la piccola comitiva si trova in stato di emergenza dovendosi adattare, prima che cali la notte, ad approfittare di una rustica abitazione di legno, prossima ad un’altra ai bordi di uno stagno, dove non c’è altro che un pò di paglia muffita, una brocca ed una tazza sbrecciata. Quanto a viveri, le sfortunate turiste hanno solo gli scarsi resti della merenda di Cissy. Il luogo è immerso in una calma irreale ed infinita. Le signore fraternizzano, anche se sono assai diverse fra di loro: Catherine, una dinamica suora; Winnie garrula ed ottimista; la più solitaria, Mary, che come dice “ha sempre vissuto con altre donne”; Alice addirittura bisnonna, la più efficiente e disponibile; Cissy la timida, che non ha del tutto rinunciato a qualche velleità (anche se ha ottanta anni ben portati); Betty un pò bizzarra (da giovane lavorava ad impacchettare sigarette). Per mangiare, bisogna tentar di pescare qualche pesce o contentarsi di arrostire rane. I ricordi della vita affiorano: alle spalle di ognuna delle dame nascite e lutti, infanzia e diverse, gioie, amori e dolori. Le ore gocciano lentissime nel grande silenzio, eppure il buon umore e l’ottimismo non mancano. Suor Catherine, risultata impossibile la riparazione dell’automezzo, parte a piedi nei boschi in cerca di soccorsi, mentre Beth si lancia in un boogie-woogie intonato dalle amiche. In corsa Catherine riappare a bordo di un piccolo aereo che anmara sul laghetto. Tutte tornano alla vita ed agli affanni di ogni giorno, dopo quella parentesi incredibile anche non facile, che le ha trovate pazienti e coraggiose, unite nella pace di una natura incorrotta.
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