Varie
Caterina ha accompagnato nel suo viaggio in Spagna il cugino Sebastian, che vi ha incontrato una tragica e misteriosa morte. La mente della ragazza è rimasta scossa dal caso doloroso ed ella non si trova in condizione di ricordare esattamente come si siano svolte le cose. Cio’ preoccupa vivamente la madre del giovane scomparso, la quale era a lui legata da un affetto morboso, ed ora non soltanto ne piange la perdita, ma teme che Caterina, riprendendosi, possa fare delle rivelazioni, che mettano in cattiva luce la figura del figlio adorato. Ella fa chiudere in manicomio la nipote ed insiste presso il medico, affinchè la paziente venga sottoposta alla lobotomia, un nuovo tipo di operazione al cervello. Il giovane medico, cui tale procedimento, da lui applicato ad altri pazienti, ha conferito una certa celebrità, è pero’ poco convinto dell’opportunità di applicarlo alla ragazza. L’operazione è infatti congiunta a gravi rischi: Caterina potrebbe morire o perdere del tutto la memoria. Secondo il medico, la ragazza non è pazza, ma ha subito un forte choc: un opportuno trattamento psichico potrà permetterle di ricordare esattamente gli avvenimenti che hanno condotto alla morte del cugino, restituendole il suo normale equilibrio psicologico. Cosi’ avviene infatti: la ragazza rivela di aver accertato che il cugino le aveva chiesto di accompagnarlo in Spagna, non perchè fosse innamorato di lei, ma per servirsi di lei come di un’esca per attrarre compagnie maschili, essendo egli omosessuale. Queste compagnie appunto sono responsabili della sua tragica morte. La madre di Sebastian, che aveva accompagnato il figlio in precedenti viaggi senza rendersi conto della sua anormalità, non regge a tale rivelazione e impazzisce.
Bel film anche se un po’ troppo reso casto dalla produzione hollywoodiana. Anche io amo Monty 😛
I padri sembrano non esistere. Le madri hanno un attaccamento morboso ai figli maschi.La pazzia sembra avere contagiato tutti i personaggi. Chi impazzisce per il dolore di una perdita. Chi per rimuovere ricordi orribili. Chi per denaro. Chi per spianare la strada alla propria carriera. Secondo Tennessee Williams, è evidente, i pazzi rinchiusi nei manicomi non sono i più malati, ma i più indifesi. Anche in questo caso, come per UNA GATTA SUL TETTO CHE SCOTTA, non ho letto il testo teatrale, ma non mi sembra che Vidal abbia fatto molto per celare i riferimenti all’omosessualità, forse perché Sebastian è presentato come un adescatore di ragazzi poco più che adolescenti, quindi un deviato. Indimendicabile il monologo della Taylor (tagliuzzato di un paio di parole fondamentali nella versione italiana) in cui ella spiega che il cugino era solito accompagnarsi a donne avvenenti (prima la madre, poi la cugina) per attirare i giovanotti. Due grandi star della Hollywood che fu, la Taylor e la Hepburn, danno lezioni di recitazione che i nostri tronisti e gieffini farebbero bene a tenere a mente prima di provare a passare al grande schermo. Clift è invece bloccato e impacciato nei movimenti. Sarà per questo che in alto vedo un misero 2 stelle? Naaa… Clift a parte, il film merita molto di più.
Per chi è appassionato di cinema, i film di Clift comunque sono imprescindibili. Ha recitato in poche pellicole, ma alcune sono capolavori. E comunque, anche nei film minori, la sua presenza fa la differenza. Consiglio la visione di “L’ereditiera” tratto da Washington square di Henry James, “Da qui all’eternita”, con la celeberrima scena del bacio tra Burt Lancaster e Deborah Kerr, un Hitchcock minore “Io confesso” in cui Monty interpreta mirabilmente un giovane prete, e poi il western “Il fiume selvaggio”. Ma il film che più mi piace e’ senza dubbio “Un posto al sole”. Bellissimo crocevia di romance e noir, in cui Monty offre un saggio di recitazione ai suoi colleghi passati e futuri e insieme a E. Taylor, forma una delle coppie più belle della storia del cinema. Negli anni del crepuscolo, sono da segnalare anche “Vincitori e vinti” e “Gli spostati”, il film che segnò la fine oltre che di Monty, anche di due altre icone del cinema e della cultura, Marilyn Monroe e Clark Gable.
@Nick88
Si è vero, anck’io lo adoro, Monty è stato un grande attore, migliore di tanti del suo periodo. Purtroppo la sua insicurezza e solitudine, a poco a poco, lo ha distrutto facendolo precipitare in un’incubo surreale che poi si è trasformato in morte. Hai ragione quando dici che è stato dimenticato, nessuno ne parla, pochi scritti su di lui, ed i film in cui è lui il protagonista vengono passati di rado in tv. Consiglio, per chi lo apprezza come me, il libro “Vincitori e Vinti” uno dei pochi libri biografici pubblicati sull’attore. Grande Montgomery
Montgomery Clift e’ stato un attore incredibile. In tutti i (pochi) film in cui ha preso parte, ha sempre lasciato un’impronta indelebile. Oggi è ingiustamente dimenticato: un vero peccato. Al suo apice era persino meglio di Marlon Brando (che pure adoro).
Mi sono innamorato di Monty dopo aver visto questo film, recitato egregiamente insieme alla sua cara amica Liz. Anche se fortemente messo da parte dalle due grandi stelle femminili, ha davvero dato il meglio. Il tema velato dell’omosessualità è davvero audace per il periodo in cui è stato girato e sicuramente rafforzato dalla scaltra sceneggiatura. Da vedere assolutamente!
Pochi sanno, però, che l’atmosfera sul set era invivibile. Elizabeth Taylor aveva da poco perso un marito e ne aveva appena sposato un altro, di cui era insoddisfatta. Montgomery Clift, ad una delle sue apparizioni immediatamente successive al gravissimo incidente che gli sfigurò il volto, si presentava sul set continuamente sotto gli effetti di alcol e droghe. Katharine Hepburn era sotto chock e soffriva parecchio per la malattia che affliggeva il suo compagno di vita e di lavoro Spencer Tracy. Nonostante tutto questo, il film è bellissimo, recitato ottimamente, con una tensione mantenuta perfettamente fino al catartico finale. Meriterebbe senz’altro di essere riscoperto.
Questo film è un capolavoro assoluto. Assai poco conosciuto, è una vera pietra miliare della cinematografia a tema nonostante il modo non certo positivo in cui era trattata l’omosessualità, peraltro mai nominata esplicitamente. Ma che il film fosse importante lo dimostra la partecipazione di tre delle più grandi presenze d’impatto per la storia della cultura gay cinematografica (Clift, Taylor, Hepburn, sebbene quest’ultima fosse in realtà piuttosto rigida in materia di costumi sessuali). All’epoca (1959), Tennessee Williams era un drammaturgo in auge, considerando che aveva conquistato il pubblico già con l’altro capolavoro, La gatta sul tetto che scotta, sempre con la Taylor. Brillante la sceneggiatura di Gore Vidal, i cui accenti di psicologia sessuale nella caratterizzazione dei personaggi rimangono ancora oggi difficilmente superabili. Ma rimane soprattutto un incredibile film d’attori. Tutti e 3 i protagonisti sono straordinari.
Ma quanto è bello questo film! I temi gay sono davvero solo accennati, quasi in controluce, ma sono importantissimi per lo sviluppo della trama. Gli attori sono tutti eccelsi e l’atmosfera, come detto già da altri, è unica. Da 10
intramontabile. davvero un cult. Katharine Hepburn di una bellezza e bravura suprema.
il film ,a parte qualche piccola esagerazione,tipoo la morte che compare un paio di volte, e’ eccezionale ed ha struttura di giallo.avendo anche letto il copione teatrale da cui deriva ,lo trovo migliore dell’ originale.ottima la sceneggiatura e gli attori.
Splendido film in bianco e nero con grandi attori, tra cui spicca Mercedes Mc Cambridge grande comprimaria del periodo aureo del cinema americano!
Atmosfere morbose per rapporti umani alquanto clinici dove aleggia come uno spettro l’omosessualità sempre riferita ma mai nominata: il film è del 59.
Da vedere x come eravamo e quanti passi abbiamo fatto!