Un film osannato dalla critica che ha gridato al miracolo italiano. In effetti il film è molto ben fatto, gli interpreti sono bravissimi (e il giovane Valerio è anche bellissimo), ma la tematica mi è sembrata vecchia e l’omosessualità è vista ancora come qualcosa che può portare solo dolore e morte. Io sono uscito dal cinema con un cuore gonfio d’angoscia. Comunque bisogna dire che se il regista voleva colpire nel profondo c’è riuscito perfettamente. E forse non è poca cosa.
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Il personaggio stupendo di Peppino Profeta (Ernesto Mahieux, caratterista teatrale), di professione imbalsamatore, quasi nano, che opera in un sud oscuro e quasi noir, non certo quello colorato di troppi film italiani, in ambienti molto al di fuori della legalità.
Accanto a lui Valerio, bellissimo (e bonissimo, attore praticamente sparito) ingenuo assistente di una bellezza travolgente, resa ancora più sconcertante dal confronto con la deformità del principale.
E la sua ragazza, Debora, molto meno ingenua di Valerio.
Una trama esigua in cui i tre si muovono, rotolando lentamente in un legame sempre più morboso, in cui il desiderio, la solitudine, la bramosia creano incastri sempre diversi.
Un film italiano decisamente atipico, senza speranza, ombroso, recitato in maniera perfetta.
Un noir che riesce sempre a tenersi a dovuta distanza dal trash.
Stupende le ambientazioni create da Garrone.
Ernesto è il capolavoro del film! Nel caso non ve ne siate accorti. Il candore di Valerio è cmq apprezzabile. A me è piaciuto. E un giorno riusciro’ a comprendere cosa significhino commenti che mettono in dubbio la qualita’ di un film perche’ le “atmosfere sono angoscianti”. Boh.
si, anch’io ho visto “Mater Natura” e mi è piaciuto molto di più…mi dispiace non vedere Manzillo più al cinema è praticamente scomparso!
Probabilmente non ho saputo cogliere la profondità del film, ma a me non è piaciuto affatto. Tetro, nebbioso, angosciante. Più che una storia ispirata ad un amore omosessuale, sembra che il legame di Peppino verso Valerio sia più dettato dal sentimento della solitudine e dal senso del possesso.
Non ho difficoltà a credere che sia basato su fatti realmente accaduti perchè la storia è piena di situazioni simili, fortunatamente non sempre seguiti da questi esiti tragici.
@thediamondwink Di Manzillo conosco anche “Mater Natura” con Luxuria prima che diventasse parlamentare. ps. Solidarietà a Luxuria per quello che le è successo in Russia durante le olimpiadi …
@zonavenerdi: l’ho rivisto ieri su RaiMovie e ti do’ pienamente ragione. Il personaggio di Peppino è estremamente patetico, come lo è quello Deborah che, al momento del bisogno, non nega l’ospitalità di quest’ultimo ma lo odia nel profondo perché interessato al suo uomo. Manzillo è molto bello, ma che fine avrà fatto?
Trovo patetico il personaggio di Peppino, non capace di farsi una vita e troppo ingenuo il personaggio di Valerio (in questa sembra non so perchè lo si chiama Diego). Sarà anche una storia vera; ma proprio per questo si sarebbe potuta evitare la scena finale distaccandosi ben prima.
certo che ne sparate…ma quale tematica garrone e’ un grande regista nessuna tematica….la sceneggiatura non e’ azzeccata?peccato che sia una storia vera ma vai a cagare
un dark-movie degno di nota, decisamente inusuale per essere un film a tematica. Gli attori sono azzeccatissimi, la sceneggiatura un pò meno …
l’angoscioso ambiente, in cui si sviluppa il film, reca un senso di pesantezza nello spettatore, fondamentalmente per dare un senso al film, ma soprattutto alla trama. I personaggi, azzeccatissimi, riescono a completare le emozioni del regista e ad accattivare lo spettatore sino la fine.
Non è il solito film gay. Molto duro…un pugno nello stomaco. Commuove il personaggio di Peppino…perso nel suo amore per Valerio..indeciso su che strada percorrere. Finale tragico come ormai lo è di solito il film gay.
Valerio vale il prezzo del biglietto e il film è molto gradevole.
Effettivamente è un bel film. Mette molta angoscia. Il ruolo di Peppino è molto forte. Il suo amore e la sua attrazione verso il bellissimo Valerio sono limpidi, chiari, impossibili: al punto di fargli perdere la testa. Ne esce ovviamente un personaggio negativo.
Angosciante, assurdo, ma verosimile. Forse è troppo gridare al capolavoro, ma comunque resta un bel film.