Settant’anni dopo che sua nonna era scappata dalla Germania nazista verso la Palestina, il regista israeliano Tomer Heymann ritorna nel paese dei suoi avi per presentare il suo film “Paper Dolls” al festival di Berlino, e qui incontra un uomo che gli ha cambiato la vita. Questo amore nato in 48 ore e iniziato al bar Berghain Panorama, diventa una profonda relazione tra Tomer e Andreas Merk, un danzatore tedesco. Quando Andreas decide di spostarsi a Tel-Aviv per seguire il compagno, egli non deve solo gestire il suo nuovo partner, ma anche una complessa realtà in quanto cittadino tedesco. La madre di Tomer, discendente da immigrati tedeschi, è nata e vissuta in un piccolo villaggio israeliano, dove ha allevato cinque figli. Uno a uno essa ha visto i suoi figli abbandonare il paese che lei e la sua famiglia avevano contribuito a costruire ed ora mette tutta la sua influenza su Tomer, l’unico figlio rimasto, perchè continui la sua opera nel villaggio. Il film ci racconta una storia d’amore personale e universale e segue un dolcissimo triangolo composto da Tomer, il suo fidanzato e dalla madre.
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