Armin è un bel ragazzo neolaureato che trascina con svogliatezza la propria esistenza in una famiglia con genitori autoritari che gli rinfacciano continuamente il successo del fratello maggiore. Incerto anche sulla propria identità sessuale Armin inizia a fare delle piccole trasgressioni, come scritte pornografiche sui muri o nei bagni pubblici, o tornare a casa camminando sull’autostrada. Durante una di queste camminate sull’autostrada passa vicino alla macchina di un presidente di banca che ha avuto un incidente mortale, ne prende un rottame e lo manda a un giornale con una confessione anonima dove si proclama sabotatore volontario. Questo è il primo di una serie di atti di ribellione (tra i quali anche un’orgia in un bar con motociclisti leather) che sembra compiere per sfuggire dalla monotonia di una vita insoddisfacente, frutto di una borghesia malata. La ellittica struttura registica del film lascia aperte diverse interpretazioni sui gesti criminali e le fantasie sessuali di Armin, e il sorprendente finale vi porterà a dover riconsiderare tutto quello che avete appena visto.
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