Paulo, un giovane pianista che conduce una vita stabile, incontra Ilir, un bassista di origine albanese. Immediatamente, è amore a prima vista, per entrambi. Paulo, dopo aver discusso con la fidanzata, che non comprende e lo caccia via, si trasferisce nel minuscolo appartamento di Ilir. Ilir, abituato ad una vita solitaria, è inizialmente perplesso, ma l’amore è sempre più grande. Iniziano una convivenza quotidiana, superando qualsiasi differenza che potrebbe allontanarli, nutrendosi esclusivamente del grande amore che li unisce. Un giorno, appena dopo che Paulo aveva giurato a Ilir che lo avrebbe amato per tutta la vita, questo sparisce improvvisamente senza fare ritorno. Qualche giorno dopo, Paulo scopre che Ilir è finito in prigione uno stupido scherzo… “Quando si chiede a David Lambert quale è stata l’intenzione alla base di questo film, il regista belga risponde semplicemente di aver voluto fare un remake di ‘Les Parapluies de Cherbourg’ raccontando il ricongiungimento tra due amanti che hanno vissuto una passione prima che un terribile evento li separasse. La sceneggiatura di Hors les murs passa effettivamente per queste tre fasi — l’amore, l’assenza, il ritrovamento — della vita di Paulo e Ilir, rispettivamente interpretati da Matila Malliarakis e da un astro nascente del cinema nazionale, l’ottimo Guillaume Gouix (Jimmy Rivière, Poupoupidou), il cui carisma splendente permane sullo schermo anche a proiettore spento. Hors les murs è la testimonianza disincantata di una generazione cui è stato promesso che l’amore può cambiare il mondo, ma che spesso si ritrova a rinunciarvi semplicemente perché la vita a due è difficile… Hors les murs prolunga l’emozione e le ferite di un cortometraggio di David Lambert, ‘Vivre encore un peu…’, apprezzato in diversi festival internazionali nel 2010. Un’opera prima che dimostra un uso molto intelligente della regia, abbellita dalla fotografia densa di Matthieu Poirot-Delpech (Harry, un ami qui vous veut du bien) e soprattutto servita da un montaggio molto serrato che dà un ritmo talvolta freddamente ellittico al film. David Lambert fa affidamento sulla capacità dello spettatore di comprendere le cose più evidenti (quello che succede entro le mura, quello che ribolle negli occhi umidi di Ilir quando finisce questa storia) o almeno essenziali (la musica che all’inizio rappresenta il punto in comune tra i due personaggi) e non indugia su questi istanti per meglio curare le sequenze emotive centrate sull’euforia dell’amore (una bellissima scena di braccio di ferro tra i due amanti), lo strappo (durante le scene in parlatorio) o l’umorismo disinibito di una situazione che coinvolge un oggetto insolito acquistato in un sexy shop, ma che simboleggia tante cose per Paulo (il sesso, l’alienazione, l’impossibilità di andare avanti senza lasciarsi andare)…” (Domenico La Porta, Cineuropa.org)
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Ottimo film davvero, la passione dei protagonisti rende eccellente la pellicola, si sente l’amore dei protagonisti, il congiungimento di un desiderio e la voglia di vivere per sempre insieme. Ma, come avviene spesso, basta un evento tragico per distruggere tutto e ritornare ad una dura realtà, sbriciolando quell’amore che sembrava indistruttibile e forte. A me è piaciuto molto, soprattutto la fine, malinconica e devastante, il loro sentimento è predominante anche dopo gli eventi, ma è cambiato. Da vedere assolutamente!
assolutamente da vedere. Bravissimo Guillaume Gouix, la sua lacrima che scende alla fine affacciato al balcone è di una dolcezza indescrivibile.
beabo Robin Hood, concordo in pieno. hihi
Il film mi è piaciuto. Di fronte al triste epilogo di una meravigliosa storia d’amore (direi LA storia d’amore) dico: VAFFANCULO, al biondino compreso.
L’amore è il protagonista di questo bel film , un amore sensuale e romantico che emoziona lo spettatore , coinvolgendolo in tutte le sue varie fasi , dall’innamoramento all’abbandono (anche se non voluto) e al ritrovamento. Questo materiale altamente romantico poteva diventare una melassa vista infinite volte in film etero e gay se non fosse per la regia asciutta e veloce , tipicamente francese , di David Lambert e per l’eccezionale performance dei due protagonisti. Tra i due comunque spicca Guillaume Gouix , l’albanese , i cui occhi chiari ti bucano l’anima (se vogliamo essere sempre sul romantico…e partecipare alla classifica di roberto67). Da vedere. Voto 8.
Quando dico che è inutile cercare di essere originali ad ogni costo per ottenere un ottimo risultato, ho in mente proprio un film come questo. Piccola quotidianità raccontata con semplicità. Cos’è che pone questo film poco al di sotto di un capolavoro? La capacità di trasmettere emozioni e sentimenti. Le immagini mostrano solo di sfuggita una città dai palazzi antichi, e si soffermano invece sulle spontanee espressioni dei protagonisti. I dialoghi scorrono così fluidi da sembrare improvvisati. Gli attori si dimostrano perfetti duante tutto l’evolversi della vicenda. Gouix poi è ad un livello decisamente superiore alla media (non mi viene in mente un solo attore italiano che vi si avvicini), grazie a lui il film si becca un punto in più. Spero di rivedelo presto in altro ruolo.
Da non perdere.
emozionante come solo il cinema francese sa emozionare l’amore viene descritto in ogni fase la passione l’innamoramento la fine l’inizio di una nuova vita , da non perdere assolutamente
“Sei cresciuto” “Ho fatto delle scelte”
Le scelte sono infatti al centro del film, la scelta è ciò che determina il destino di Ilir e Paulo. Quando i due si ritrovano dopo una separazione forzata nulla è più come prima, ma sarà l’inizio di un’altra vita e di un altro rapporto. Gli sguardi innamorati dei due attori, soprattutto quello chiaro di Ilir – Guillaume Gouix, entrano in una ipotetica classifica dei più belli della storia del cinema.