Tra Gennevilliers e New York, Omar e Emmanuel non si risparmiano nulla pur di provare uno all’altro che non si amano più.
“Una pellicola, la cui narrazione è a dir poco anarchica se non scombinata, che sembra un po’ un video visionario e di ricerca stile film-maker che una volta si sarebbe visto solo in cineteca. La location è il quartiere, considerato piuttosto turbolento dalle forze dell’ordine, Le Luth a Gennevilliers, nella periferia della cintura parigina dove vivono molti nordafricani. Qui, in uno squallido appartamento di un anonimo casermone si rompe il rapporto fra Emmanuel (interpretato da Sagat) e Omar. Quest’ultimo parte per New York. La star del porno allora inizia ad avere una serie di relazioni sessuali, a pagamento o per noia e piacere piuttosto crude (“Ma non è pornografia”, insiste Honoré). Comunque non riesce a farsi una ragione della fine della sua storia. Allo stesso tempo nella Big Apple si trova Omar: ma la cinepresa si sposta su Chiara Mastroianni che, dopo la presentazione di un suo film, sviluppa un’amicizia con un giovane studente, non si sa se bisex, che si chiama anche lui Omar e somigliante al co-protagonista e ad Al Pacino e con cui poi si vede abbracciata in una camera da letto (non si capisce se è una trasposizione o forse un sogno). Parlando su un taxi la figlia del mitico Marcello è felice per la disfatta del ‘président’ alle regionali e punta sulla vittoria dei socialisti.
Intanto Emmanuel ascolta un ennesimo, giovane, amante contestare le posizione della Chiesa lette su Google. Alla fine lascerà l’abitazione in lacrime e rimarrà solo.” (www.tio.ch)
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che pena. mi sono vergognato per loro. C. Mastroianni lontana anni luce da padre e madre. Oltretutto credo che ormai l’unico rimarchevole effetto di Francois Sagat sullo schermo sia quello di stancare la vista…
che pena. mi sono vergognato per loro. C. Mastroianni lontana anni luce da padre e madre. Oltretutto credo che ormai l’unico rimarchevole effetto di Francois Sagat sullo schermo sia quello di stancare la vista…
Tutto già visto, all’epoca di Andy Vharol e della Factory. Sagat si spoglia completamente di fronte ad un estete :mostra i glutei,il mebro lungo e grosso, si mette in pose classiche , da dio greco.Les fesses sono grandiose.
Non c’ è patos, dice l’esteta e quel corpo bellissimo non lo commuove. Non lo vorrebbe neppure pagare, ma Francois non ha i soldi per l’ affitto.
Tutto qui, attorno al corpo nudo di un divo che vuole costruire delle storie sull’impossibilità d’amare, ma è un tema troppo impegnativo per lui. La Mastroianni è divina nella sua mancanza di significati…a meno che non siano troppo reconditi per le anime di tutti i giorni.
Vediamola dal lato positivo: questa pellicola dimostra che la spazzatura non proviene solo dall’Italia. Sagat si limita (graziealcielo) in quasi tutte le scene a mostrare il sedere, quando invece tenta di recitare stimola pensieri tipo: “Zitta e ciuccia, che è meglio”. Pulisce perfino la casa col Vetrill in una sequenza imbarazzante. Spero che la Mastroianni fosse ubriaca mentre firmava il contratto con la produzione.
:O Sagat? Diretto da Honoré? L’ho sempre pensato che Sagat avesse un certo talento per… la recitazione 😛
Prima bisogna vedere se l’ha comprato qualche casa di distribuzione italiana o meno..
Nessuno sa quando verrà proiettato nelle sale cinematografiche italiane?