“Non sto cercando di scappare da chi sono. È così, sono nato in questo corpo e non posso sfuggirlo. Sono arrabbiato con quello che è? Sì”. Potersi magicamente risvegliare nel corpo di qualcun altro, una fantasia innocua perché si presume che comunque non diventerà mai realtà. Lexi e i suoi amici vivono invece esattamente questa esperienza durante una vacanza in campeggio nel deserto del Northern Cape in Sud Africa. Lo shock è enorme, soprattutto perché ci sono già state tensioni prima di questo evento inspiegabile: tra le tre giovani donne e Thami, l’unico maschio (che è lì solo perché la ricca famiglia di Lexi ha insistito affinché le ragazze avessero un uomo con loro che le proteggesse), ma anche tra Lexi che è bianca e Xoli di colore. Nell’incantesimo dello scambio dei corpi sorgono conflitti sintomatici degli sconvolgimenti sociali nella recente storia del Sud Africa. Girato con gli smartphone dei protagonisti, con l’aggiunta di interviste post viaggio in stile televisivo, questo lavoro si rivela un acuto saggio sugli studi di genere, decenni dopo la fine dell’apartheid. Presentato alla Berlinale 2018 (Generation 14plus) e in concorso per il Teddy Award.
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