Per andare a un matrimonio sulla spiaggia, gli invitati devono attraversare la Magnetic Highway, un punto della strada dove le automobili vengono sospinte da forze magnetiche. Mentre attraversano questo punto, un’eclissi di luna provoca uno schianto a catena e le anime di cinque personaggi migrano da un corpo all’altro.
L’anima della sposa virginale (Angelica Panganiban) entra nel corpo della sua ninang (madrina del matrimonio, qui interpretata da Eugene Domingo), una donna avvocato single di mezz’età. L’anima della ninang entra nel corpo di una babysitter di etnia Ilonggo (Tuesday Vargas); lo spirito della babysitter va nel corpo del patriarca ricco e malaticcio (Jaime Fabregas), mentre l’anima di quest’ultimo si infila nel corpo di uno sguaiato estetista gay (John Lapus). E l’anima dell’estetista gay si impossessa del corpo della sposa virginale.
È il caos: la ninang, che è la vera sposa, viene dichiarata pazza e rinchiusa in ospedale quando cerca di convincere la madre della sposa di essere sua figlia. La babysitter dimentica il suo accento Ilonggo e comincia a declamare articoli della Costituzione e di altre leggi. Il patriarca, che si sta godendo il corpo giovane dell’estetista gay, flirta con le ragazze, con gran costernazione degli amici gay. La sposa virginale, che in realtà è il gay sguaiato, non si comporta più da puritana e invece di prepararsi per il matrimonio va in spiaggia e flirta con i ragazzi.
Chris Martinez si destreggia all’interno di questa trama con grande abilità, e gestisce con talento le trasformazioni. La comicità nasce dai personaggi che si comportano in modo completamente diverso dal loro solito, diventando persone che non avrebbero mai preso in considerazione. Il significato del film però in qualche modo è poetico e aperto all’interpretazione: questi esseri trasformati sono la personificazione del vero io interiore dei personaggi, o delle loro fantasie più nascoste; o sono forse metafore di un universo parallelo? (Roger Garcia)
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