Lo chiamavano il bellissimo Harry Sweeney (Jamey Sheridan). Ormai 52enne, veterano del Vietnam, ha mantenuto il suo vigoroso bell’aspetto. Piace a tutti Harry, elettricista di mestiere che ama cantare ma che per qualche ragione non ha mai permesso a nessuno di essergli troppo vicino. Un giorno, Harry riceve una chiamata da un un suo ex compagno di marina, Tom Kelly (Steve Buscemi), che non vede da quasi trent’anni. Sul suo letto di morte e terrificato dal pensiero di essere dannato per l’eternità, Kelly convince Harry a cercare il perdono per la sua salvezza a proposito di un compagno che essi tradirono molti anni fa, David Kagan (Campbell Scott). Di primo acchito Harry non vuole avere nulla a che fare con Kelly, Kagan o le ombre del suo passato, ma il senso di colpa e i ricordi lo afferrano misteriosamente, contro il suo stesso volere, e alla fine si arrende, ritrovandosi sulla East Coast a far visita ai suoi vecchi compagni. Harry si confronta con ognuno di loro, il rude Rheems, (John Savage), l’intellettuale Porter, (Aidan Quinn) e il delicato Gephardt, (Titus Welliver) a proposito di un efferato crimine di allora, alzando il coperchio di un vaso di Pandora che lascia ognuno sconvolto e triste, specialmente Harry, la cui storia segreta con David, che vediamo in flashback, e il suo ruolo nel tradimento tornano alla luce in modo dirompente… Il film è un dramma psicologico sull’amore perduto, il perdono, e le soffocanti conseguenze che “il codice del silenzio” ha avuto su queste persone e le loro relazioni. Ogni incontro porta sia chiarimenti che nuove nuvole sulla verità che ritorna alla mente di Harry. Sarà capace Harry di sopportarle? Potrà ottenere il perdono e recuperare un amore che credeva di avere distrutto per sempre? Con influenze dal film di Cassavetes, “L’assassinio di un allibratore cinese”, la regista Bette Gordon e lo sceneggiatore Nicholas T. Proferes, coadiuvati da un superbo cast, conducono il gioco con tono sommesso portandolo pian piano ad un’altissima tensione. Lo struggente racconto di un uomo che cerca di ricongiungersi con l’unico vero amore della sua vita, dolorosamente tradito e perso. Amore, rimorso, perdono e redenzione.
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Veramente bello. La tematica è affrontata con garbo e delicatezza, e vengono esplorati gli stati d’animo di tutti, con un crescendo di emozioni che portano alla superba scena finale….
Consigliatissimo (per chi lo può trovare)
Non mi capita spesso di trovarmi gli occhi pieni di lacrime vedendo un film. Con Handsome Harry mi è successo. Non vi è nulla di sdolcinato , di strappalacrime in questo film. C’è solamento un rimpianto per l’amore tradito , per la vita che sfuma , per la bellezza e la gioventù che se ne vanno , che montano come una marea e ti prendono il cuore in una morsa. Sarà anche per gli splendidi attori, sarà per la sapiente tesissima sceneggiatura. Sarà anche per l’odio cieco e ingiustificabile della società per noi gay . Vi consiglio caldamente di vedere questo film. Il finale apre una labile speranza che un amore così drammatico possa avere uno sbocco e questo solleva un poco lo spirito. Voto 9.
Bella storia di amore e odio, perdono e redenzione. Bravissimi tutti gli attori. Emozionante, fortemente consigliato.
Ottimo film.Buona la sceneggiatura, ottimi gli interpreti.D’altronde John Savage,Aidan Quinn,Steve Buscemi e Scott Campbell in uno stesso film…
Molto triste, ma molto bello. Rimpianto, tradimento, perdita, rimorso, perdono… questi i temi che il film affronta in modo efficace. Bravi gli interpreti.