Primo film di Amy Redford, figlia minore di Robert Redford. Attrice di teatro, cinema e televisione, Amy Redford ha fatto – non sorprendentemente- un film tutto incentrato su un’attrice (la filiforme inglese Suffron Burroughs). La storia (da una sceneggiatura del papà della No Wave newyorkese anni ’80, Amos Poe) è quella di Melody Winner (Burroghs), topesca segretaria, che dopo aver appreso di avere due mesi di vita (cancro alla laringe) e aver perso fidanzato e lavoro nel giro di 5 minuti, si chiude in un loft del West Village newyorkese e, con l’aiuto di parecchie carte di credito platinum e di un telefono a forma di banana, inizia un’orgia di consumi consegnati a domicilio. Pile di mobili, vestiti, cibarie bevande, sesso (con il fattorino afroamerican e la ragazza italiana che fa la delivery della pizza) e la chitarra Fender dei suoi sogni d’infanzia: Melody frulla tutto ciò che non si era mai permessa prima. Come Jack Nicholson e Morgan Freeman nel temibile The Bucket List. (Il Manifesto 20/1/08)
Effettua il login o registrati
Per poter completare l'azione devi essere un utente registrato.
Condividi