Varie
“City Island: Paulie, un thirty-something sta per sposare Sue, che è incinta e con la quale convive da un po’. Sono felici. I suoi quattro amici da tutta la vita gli stanno preparando un addio al celibato. Uno di loro è TC (John Leguizamo), che torna appositamente dopo otto anni di assenza, e un conto in sospeso con il cugino Mike, al quale ha rubato una (per lui) importante e preziosa reliquia di baseball. Già il momento in cui si rivedono promette scintille. Ma perchè TC è sparito così? C’è un motivo ben preciso, e questo motivo sarà uno dei segreti che verrà fuori in questa ultima settimana di Paulie da uomo non sposato. Infatti, Mike ha appena rotto con la fidanzata Jen, che non ne vuole sapere di tornare con lui, e a oltre 30 anni vive sempre con il padre; Jimbo, il fratello maggiore di Paulie, è critico rispetto alla decisione di sposarsi con Sue, ma forse solo perchè è il suo matrimonio con Jules che non va più a gonfie vele. Dez, sposato con Tina e con due figli già grandicelli, dispensa consigli fraterni sul matrimonio e sulla paternità, e la sua preoccupazione più grande è riunire la vecchia band, che manco a farlo apposta comprende lui, Paulie e Jimbo alle chitarre, Mike alla batteria e TC alla voce, per suonare al matrimonio di Paulie.
Non so cosa abbia di tanto speciale Ed Burns quando racconta, scrive e dirige le sue storie semplici, di amore e amicizia. Probabilmente niente, e probabilmente sono il solo che le ama. Eppure, ogni volta che si “limita” a questo, mi avvince, mi convince, mi tiene incollato allo schermo, mi coinvolge, e alla fine riesce sempre a commuovermi, con espedienti narrativi che possono apparire stupidi, come un abbraccio di un padre ad un figlio al quale aveva fatto un torto, come una rappacificazione tra due promessi sposi, o tra due fratelli un po’ in crisi, oppure come una dichiarazione di amore eterno tanto romantica da sospettare che sia un film.
Non so di che pasta siate fatti voi, questa è la mia.
Lo sfondo si sposta da NYC alla vicina City Island, tranquilla e molto “americana”, le storie sono anche prevedibili e scontate, qualche forzatura c’è sicuramente, il risultato è semplice ma efficace. Bravi tutti anche se non eccezionali, forse John Leguizamo (TC) è sopra a tutti. Colonna sonora un po’ sdolcinata, ma carina. Leguizamo è bravo anche alla voce.” (fassbinder.blogspot.com)
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