“Gone, But Not Forgotten” film indipendente a basso budget, opera prima del regista e scrittore canadese Michael Akers, sebbene non sia un film fatto male e nemmeno mal recitato, lascia insoddisfatti, sia perchè è fatto con così pochi mezzi e personaggi da sembrare un serial televisivo, sia perchè risulta un’occasione sprecata rispetto ad una trama che a prima vista sembrava intrigante. La vita di un giovane operatore di borsa, Mark, bello moro e incasinato, si incrocia casualmente con quella di Drew, un ranger (guardia forestale) bello biondo e gay dichiarato, che lo salva quando egli decide di togliersi la vita lanciandosi da una ripida scogliera. Ferito nell’incidente, Mark viene ricoverato in ospedale, ma quando riprende conoscenza non ricorda nulla del suo passato. Drew lo va a trovare ogni giorno e tra i due nasce una stretta amicizia, tanto che quanto Mark sta meglio, Drew lo ospita nel suo chalet. Frammenti del passato tornano alla mente di Mark attraverso degli incubi, ed egli è sempre più spaventato dall’idea di scoprire la verità riguardo alla sua vita passata. Tra cenette a due e gite in barca, l’amicizia si trasforma in amore e si arriva ad un’infuocata scena di sesso davanti al camino acceso. Questa relazione non è però ben vista nè dalla dottoressa dell’ospedale nè dal fratello di Drew, anch’egli ranger e suo capo, per i quali Mark deve tornare il più presto possibile nella sua famiglia di provenienza. Il che avviene quando viene ritrovata la macchina di Mark e si risale a sua moglie. Ovviamente questo porta alla disperazione Drew. Mark, ora che la verita’ è tornata alla superficie della sua memoria, deve decidere chi realmente è e soprattutto chi realmente ama. E qui c’è il colpo di scena che dovrebbe tenere in piedi tutto il film: la sera dell’incidente sua moglie era entrata in possesso di fotografie che dimostravano l’omosessualità di Mark e lo aveva cacciato di casa, per questo egli aveva tentato di uccidersi. Visti anche gli ultimi sviluppi, la moglie rimane convinta nel pretendere il divorzio e Mark è quindi libero di tornare dal suo Drew. Insieme apriranno un ristorantino e vivranno felici e contenti.
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Il sogno di molti quello di essere salvati nel bosco, in una giornata di pioggia, da un ranger, pure figo, che poi ti viene a trovare in ospedale e decide di adottarti … cioè ma quanto è assurdo questo film? Sembra una trasposizione a basso costo di un qualche romanzo Harmony gay, dove si conosce, sin dalle prima righe, la fine!
Poi ce lo farete capire chi sarebbe l’etero che si scopre gay.
una pellicola gradevole e che va bene per fare sognare,un poco.