Il documentario esplora i conflitti che i Cristiani devono affrontare per conciliare sessualità e spiritualità. Attraverso interviste sincere e profonde entriamo nella testa , nel cuore e nella vita delle persone che hanno scelto di vivere queste problematiche sia come semplici fedeli che come “lavoratori” di Dio. Un’intervista col Rev. Mel White, cofondatore di SoulForce, parla delle varie interpretazioni della Bibbia e dell’uso che ne viene fatto. La Rev. Deborah Johnson di Santa Cruz affronta uno dei problemi fondamentali rispondendo alla domanda: mi ami per quello che sono o per quello che faccio? Jason Stuart, un attore ebreo di Los Angeles, ci racconta dettagliatamente il deteriramento dei suoi rapporti con sua sorella e i suoi figli causato solo dalla sua inclinazione sessuale. Molti intervistati sono ancora “velati”, altri hanno tentato il suicidio, una madre fondamentalista si sentì liberata solo dopo il suicidio della sorella. L’autrice Darlene Bogle racconta come solo dopo 15 anni di esilio internazionale sia riuscita a capire che stava annullando tutta la sua umanità. Il film è una riflessione aperta e onesta su cosa significhi oggi essere gay e Cristiani in America.