Loïc lavora in una fabbrica di cioccolato in un piccolo paesino vicino a Losanna. La sua vita è divisa tra Marie, la sua migliore amica, e gli incontri occasionali in cerca di sesso con uomini sconosciuti. La fine dell’amicizia con Marie sarà uno choc e anche l’inizio di una importante presa di coscienza. Un film insolitamente personale e brutale, tutto basato sulla figura enigmatica di un adolescente, alla dolorosa scoperta di se stesso.
Loïc è un ragazzo strano: vive a casa della sua migliore amica, Marie, e risparmia su tutto: persino sul mangiare; di giorno lavora in una fabbica di cioccolato e di notte ha incontri di sesso occasionale con uomini sconosciuti che contatta via chat. Tutto cambia quando conosce due persone: uno strano uomo che non vuole avere sesso con lui e una giocatore famoso del calcio locale per il quale si invaghisce pazzamente. Uno strano e affascinante film dello svizzero Lionel Baier che non ci risparmia le scene di alto voltaggio e realismo, visto che Loïc attraverso il sesso scopre e comunica con il mondo che lo circonda. La fine dell’amicizia con Marie sarà uno choc e anche l’inizio di una importante presa di coscienza.
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è un film interessante e originale, l’originalità sta proprio nel farne protagonista assoluto un ragazzo di provincia (bulle è profonda provincia svizzera) che sta ogni tanto a losanna, ignorantissimo e non molto sveglio, che non ha le idee chiare praticamente su nulla. e far vedere come una persona del genere, che come punto di forza ha solo l’avvenenza, ma poi ha appunto molti punti deboli, cerchi in ogni modo di trovare una propria dimensione adulta, una propria strada, senza molte facilitazioni in ciò, ma anzi facendo molti errori e passi falsi. la perdita dell’amica marie, causata dalla propria insipienza, è come è stato giustamente rilevato, quasi un punto di svolta, ma la strada è ancora lunga. il finale aperto ma cmq intuitivo lascia sperare per il meglio. insomma un protagonista che a tratti vorresti prendere a schiaffi e a tratti ti fa tenerezza, in una parola: una persona. come tante. non è affatto frequente vedere cose del genere al cinema.
Inquietudine, ignoranza, insoddisfazione. Le tre parole d’ordine di questo film. Il protagonista, egocentrico e possessivo, riesce a rovinare l’unica cosa bella della sua vita: l’amicizia con una dolcissima ragazza. A farne le spese, purtroppo, è solo lei.
Giovani interpreti convincenti per un film cupo e dimenticabile… che mette tristezza.
Per fortuna fuori c’è un sole stupendo. Farò due passi fino in via Verdi sperando di vedere qualche vip giunto per il festival. Non assisterò alle proiezioni nelle sale perché i film a tematica me li guardo più volentieri sdraiato sul mio letto:)
Qusto film mi ha stupito e spiazzato. Non mi era mai capitato di vedere un film tanto anaffettivo nei confronti del proprio protagonista assoluto. Alcune scene, come quella al luna park, sono bellissime e la scena del sogno è davvero struggente. Questo giovane regista promette molto bene…