Il film tratta la storia di un infelice triangolo amoroso in Cina negli anni ’30, raccontato 60 anni dopo dall’unico superstite. L’ ambientazione storica del film, ci ricorda “Addio mia concubina”, ma i due film sono in realtà molto diversi, perchè “Scappando nella notte” si concentra sulla sfera privata dei protagonisti, i quali sono infelici non perchè travolti dai grandi sconvolgimenti sociali, che restano sullo sfondo, ma per l’inadeguatezza del loro carattere.
Esordio nella regia di uno dei più celebri produttori di Taiwan, Hsu Likong (cui si devono ‘Il banchetto di nozze’ e ‘Vive l’amour!’) questo film è stato premiato nel 2001 al Festival del Cinema Gay e Lesbico di Torino. Ing’er, una timida ed ingenua maestra figlia del ricco proprietario di un teatro, ha un rapporto epistolare con suo cugino Hsu Shao-dung, mandato ancora bambino negli Stati Uniti per studiare economia, ma che ora è in realtà un violoncellista. Proprio quando Hsu viene richiamato in patria dai suoi genitori per sposare Ing’er, in casa della ragazza viene temporaneamente ospitata una compagnia teatrale.
Dall’incontro tra Ing’er e Hsu nasce una stretta amicizia, ma Hsu non è interessato ad andare oltre. Quando Hsu, che non conosceva il teatro tradizionale cinese, vede per la prima volta recitare l’attore principale della compagnia Lin Chung, ne rimane folgorato. Anche Ing’er non è indifferente al fascino dell’attore, i tre giovani iniziano cosi a frequentarsi, e tra di loro nasce uno stretto legame affettivo… segue sulla scheda (R.M.)
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Teneramente doloroso. Per chi ama la lentezza e bellezza asiatica.