Film epico, ambientato nella Corea del 13mo secolo, che ci racconta la storia di un sovrano omosessuale obbligato a dare continuità al suo regno. Il film ha avuto un grande successo al box office coreano. Siamo nella Corea dominata dalla dinastia mongola degli Yuan, e il sovrano attuale, Koryo King (Joo Jin Mo), è un giovane omosessuale impegnato nell’addestramento delle sue guardie del corpo, 36 giovani ragazzi che devono giurare assoluta fedeltà e dedizione al sovrano. Fra questi notiamo subito che c’è un favorito del sovrano, Hong Lim (Jo In Sung), che passerà gran parte del suo tempo in compagnia del re, dediti entrambi alla caccia, alla scherma, alla cura degli animali, e ai giochi nelle stanze del palazzo, camera da letto compresa. Il loro legame è un segreto aperto, soprattutto quando il re nominerà il suo amico capo delle guardie, cosa che offrirà loro ancora maggiori occasioni per stare insieme. Questo gioioso mondo tutto al maschile viene sconvolto quando il re, per problemi di alleanze politiche, deve sposare una principessa Yuan (Song Ji Hyo), e tutti si attendono presto la nascita di un erede. Il Re sa bene di non essere capace in questa impresa intima e, per mantenere il suo potere, escogita un piano che dovrebbe risolvergli il problema: previo accordo con la moglie regina, convince l’amante Hong, bisessuale, a sostituirlo nel letto nuziale. Succederà però che il dovere assunto da Hong e la Regina si trasformerà inaspettatamente in un piacere, suscitando la gelosia e l’ira del nostro gentile sovrano… Il film unisce mirabilmente stupende scene d’azione in costume a un intreccio sentimentale e sexy che hanno senz’altro contribuito al grande successo commerciale del film soprattutto in patria. Purtroppo, come succede quasi sempre nel cinema destinato alla grande distribuzione, l’amore etero viene mostrato anche nei minimi particolari (69 compreso), mentre l’amore gay viene lasciato all’immaginazione degli spettatori che devono accontentarsi di commoventi scene affettive, come quando Hong assiste e imbocca il sovrano ammalato.
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Un bel film che trovate sul mio blog con sottotitoli in italiano ( insieme a piu di altri 200 titoli)
mi puoi dire il tuo blog?
Un triangolo amoroso in una Corte Coreana del XIV secolo non sarebbe poi così originale se non fosse che due del trio sono amanti maschi. Il film è splendido come coreografie colori e costumi. Anche gli attori sono bravi, sopratutto Jin-mo Ju nella parte del re. Riesce a dare spessore e fascino all’unico personaggio veramente gay (e veramente innamorato) del film. La trama , come è stato scritto , è abbastanza prevedibile ma ciò non toglie che la visione sia molto piacevole. Non sarà la Città Proibita di Zhang Yimou ma non sfigura al confronto. Divertente e ridicolo è il sottofondo musicale di alcune scene : una sinfonia di Brahms!
Più che d’accordo con gli ultimi due commenti: prevedibile il finale, sotto certi aspetti poco originale, ma evocativo quanto basta e ben caratterizzati i personaggi.
Forse non molto originale per chiunque abbia un minimo di familiarità col cinema orientale (ho capito presto come sarebbe finita), ma il film mi è piaciuto molto. Al di là della bellezza dei protagonisti e delle scenografie, il film fa un buon lavoro nel creare personaggi complessi e multidimensionali, con i quali ci si può immedesimare.
Troppo sesso etero, meno sesso gay, ma chi si accontenta gode!
Gli attori sono infatti molto belli. La cosa che mi ha stupita di più è stata l’assoluta prevalenza di scene di sesso etero (anche molto spinte) su quelle omo. Una singola scena di intimità tra i due protagonisti maschili, e nemmeno così spinta. Per il resto, belle le scenografie ma la storia è abbastanza prevedibile.
infatti…viene voglia di arruolarsi nell’esercito coreano non ce n’è uno brutto….il film non mi ha emozionato granchè, niente si speciale insomma.
mmmm devo dire che gl attori sono moolto interessanti anche se nella trama non ci ho capito un gran che..si và un po’ in un mondo orientale…