Shareen e Claire sono una coppia lesbica che vive con la loro figlia di cinque anni, Honey, in un garage di Staten Island. Shareen raccoglie e recupera immondizia mentre Claire fa la cameriera in un sushi bar alla moda a Manhattan, il Naga Saki. Mentre una nave fantasma piena di scorie nucleari vaga intorno al pianeta, alla ricerca di un porto che la accolga, gli animali domestici iniziano ad essere fluorescenti e poi a sparire, e gli umani iniziano a parlare lingue misteriose. La crisi si complica per il coinvolgimento di una multinazionale ma, soprattutto, quando Honey, dopo essere stata intossicata dal pesce radiottivo del Naga Saki, sparisce misteriosamente. La madre di Claire, una giornalista televisiva afroamericana, il padre di Shareen, nativo americano all’oscuro della relazione lesbica della figlia, il cuoco asiatico del ristorante e il suo compagno latino completano la costellazione dei personaggi e provocano ironicamente le aspettative inconsciamente etnocentriche e normative di spettatori e spettatrici. Ecologismo radicale, femminismo postcoloniale e pensiero cyborg contribuiscono a creare i molti livelli di lettura di un lavoro costruito come un ipertesto. Cinema, video, televisione e nuove tecnologie costruiscono e decostruiscono lo scenario di una vicenda in cui l’Asia arriva a New York, sotto forma di moda per ricchi yuppy, mentre il monopensiero capitalista porta i suoi effetti di devastazione fino alla remota isola Orchid Island al largo di Taiwan. Il titolo del film fa apertamente riferimento alla discarica di Fresh Kills a Staten Island. (Togay 2009)
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