Fragola e cioccolato

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Fragola e cioccolato

L’Avana. La storia dell’incontro tra David, un giovane militante comunista, ed un omosessuale, Diego, raffinato conoscitore della cultura nazionale. Una commedia agrodolce, ironica e leggera per affermare la libertà delle idee. Fragola e cioccolato sono i gusti di gelato preferiti rispettivamente dai gay e dai veri macho. Il film ebbe una notevole risonanza sia commerciale che politica, dando forza al dibattito sulla liberazione dell’omosessualità nei paesi comunisti. Penso che proprio per focalizzarsi sull’impegno politico della pellicola, il regista ha sapientemente controllato il rapporto tra i due protagonisti, che rimane, anche se sempre più forte, una corretta amicizia.

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3 commenti

  1. salvatore

    E’ semplicemente il rapporto tra due “uomini veri” che nonostante le diversità innalzano in cielo il loro rapporto di fratellanza e di amicizia e soprattutto, ci vogliono ricordare perchè siamo qui.

  2. Mi è piaciuto, davvero. Appassionante la storia, intriganti i rapporti trai personaggi, interessante la riflessione politica. Se volete un film che parli di gay lo sconsiglio, questo film parla con i gay: usa il tema omosessuale per fare una riflessione a più ampio respiro sul tema della libertà di essere e di esprimersi, sulla forza umana e sulla politica.

  3. Molto, molto carino.. Sia la storia di per sè, sia per il messaggio che manda.. Grazie a questo film si iniziò a parlare della condizione degli omosessuali nei paesi comunisti..

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Avana, 1979. David, uno studente cubano militante castrista, che identifica gli omosessuali come “spie del capitalismo”, reduce da una recente delusione amorosa con la disinibita Vivian – a caccia unicamente di sesso e denaro – viene avvicinato, mentre si trova sconvolto e amareggiato in un bar, da Diego, un intellettuale in procinto di allestire una mostra d’arte, che cerca di adescarlo con smaccati atteggiamenti omosessuali. David rifiuta infastidito. Poi, attratto dalla possibilità di leggere opere d’autore, proibite dal regime, e ascoltare musiche altrettanto introvabili, comincia a frequentare Diego e a restare affascinato, non certo dalla sua realtà di gay, quanto dalla sua cultura di “libero pensatore” nei confronti del castrismo, costrittivo e acritico, in cui è cresciuto. Per non compromettersi di fronte alla cultura chiusa e discriminatoria dell’isola, David esige da Diego di ritenerlo in pubblico uno sconosciuto, di non rivolgergli il saluto e di non infastidirlo, neppure in privato, con vezzeggiativi effeminati. Per il resto lo tratta da pari, seppur con crescente ammirazione per la varietà e l’anticonformismo dei suoi interessi culturali, l’ospitalità, l’assenza di avidità di denaro, la cordialità disinteressata nei confronti di Nancy, una vicina di casa, ufficialmente “vigilante” per conto del regime, in realtà delusa dall’ideologia e in preda a momenti depressivi che la portano a tentativi di suicidio. Da uno di questi tentativi viene salvata proprio da Diego e David, che si fa donatore di sangue al Pronto Soccorso per richiamarla in vita. Indotta dallo stesso Diego, Nancy – che si è affezionata a David – gli offre la prima esperienza sessuale, che lo libererà dalla cocente delusione procuratagli da Vivian, ma anche dalle limitazioni imposte in pubblico a Diego, fino a testimoniargli con un virile abbraccio la propria amicizia, quando questi decide di lasciare Cuba, per sottrarsi alla persecuzione politica per la propria condizione di “diverso”.

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