Al suo 24mo compleanno, Adam (Evan Todd), un meccanico carrozziere che lavora in una piccola città dello Stato di New York, pensa sia venuto il momento di dire la verità sul suo orientamento sessuale (è gay) ad amici e parenti. Come la prenderanno i suoi tre migliori amici, tutti appartenenti alla classe lavoratrice, lo sfortunato in amore Chris (Parker Young, “Arruolata”) per il quale Adam ha una cotta segreta, il promiscuo Nick (Chord Overstreet, il bel palestrato di “Glee”) e il commesso Ortu (Jon Gabrus, “CollegeHumor”), che in verità non hanno mai conosciuto personalmente nessun gay? La prenderanno bene, almeno così vorrebbero, sulla scia delle idee più progressiste che stanno avanzano in merito, ma riusciranno ad astenersi dalle solite battute omofobiche e dall’innato panico gay che spesso li domina? Quello che conta è che sono decisi ad accompagnare l’amico anche nella sua nuova vita gay. Questo però non vale per gli altri abitanti della cittadina, come il solito timorato di Dio o i vicini di casa prima così cordiali, per non parlare dei famigliari che insistono nel volerlo accasare con una delle sue spasimanti femminili dal tempo delle superiori. Per tutti questi si tratta di una realtà difficile da digerire… Ennesima versione, con qualche aggiornamento, della problematica del coming out nella provincia americana dei colletti blu. Peccato che i diversi personaggi siano poco approfonditi. Il film ha comunque vinto il premio del pubblico all’Out Festival di Los Angeles, segno che questi temi sono ancora molto sentiti (e vissuti).
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Un gruppo di quattro poco più che ventenni (in realtà sembrano trentacinquenni) che condividono quasi tutto finché uno (il meccanico) di loro si palesa gay, e i tre amici invece di rifiutarlo come si faceva nei film degli anni ottanta, cercano di fargli vivere appieno la sua omosessualità, sciorinando una serie di luoghi comuni, che nemmeno a farci una lista sarei riuscito a tanto.
Ad ogni momento pensavo sarebbe uscito Jack Black, ma non serviva, c’era già Ortu ad interpretare il personaggio sovrappeso che fa battute triviali.
Il finale col barbecue tutti felici e contenti il 4 luglio, tra compagni di bevute goiosi, con l’orgoglio, l’aurea di tolleranza e la felicità di sentirsi americani ed indipendenti avrebbe imbarazzato anche Donald Trump.
Ma la scena peggiore senza dubbio è quando sfuma un primo appuntamento perché al protagonista scappa una scoreggia.
Gli sceneggiatori di questo film hanno un’idea piuttosto arcaica dei gay.