Se vi siete infastiditi, o peggio, per quei pochi passaggi biblici che parlano di “abominio”, o se avete qualche volta messo una imbarazzante distanza, o peggio, fra voi e amici o colleghi, o parenti, o amanti, dovete assolutamente vedere questo film. Il regista, con abile ingegnosità, riesce a riconciliare omosessualità, biologia e testi sacri attracerso il prisma della famiglia. La maggior parte del film è dedicata a cinque normalissime famiglie, molto cristiane, molto americane, dai nomi come Gephard e Robinson, e a come esse sono venute a conoscere di avere figli omosessuali. Il film non è una pesante disquisizione e nemmeno un trattato accademico, tuttavia ci parla di una teologia che proviene da rispettabili voci come quelle del vescovo Desmond Tutu, del docente di Harvard Peter Gomes, dell’ortodosso Rabbi Steve Greenberg e del reverendo Jimmy Creech. Nel film vengono anche utilizzati alcuni cartoon.
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