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‘Folder’ di Cosimo Terlizzi e’ un film apertamente autobiografico, in cui il regista si interroga sulla propria identita’ personale e omosessuale, partendo dall’esperienza traumatica del suicidio di un’amica. Settembre 2008: Cosimo si trova al mare e una chiamata lo avverte che Fabiana, una sua amica, si è suicidata. Decide di partire con Damien e andare a trovare la sorella di Fabiana a Lione. Nell’arco dei mesi a intrecciarsi con questo viaggio si succedono le partecipazioni a diversi festival, dove Cosimo continua a vincere targhe su targhe per il suo documentario Murgia. Durante una di queste premiazioni, Cosimo accetta il riconoscimento e dichiara con spiazzante sincerità “Il mio motto di questa stagione è: più riconoscimenti, più visioni e, scusate, meno targhe”. Nei mesi a seguire documenta i suoi momenti di viaggio tra Bruxelles, Berlino, Bologna, Torino e altre città mentre rimane sempre in contatto con i suoi amici di sempre sparsi per l’Europa. La notizia del suicidio lo porta a riflettere sulla difficile esistenza di Fabiana che per dieci anni ha cercato un difficile equilibrio con la sua identità sessuale. Dopo l’operazione che l’ha portata a essere donna e coronare il suo sogno, ha dovuto intraprendere questo viaggio intersessuale tra mille difficoltà. Cosimo arriva a definirla come androginoide, termine che, molto più correttamente di transessuale, indica il percorso attraverso il quale dall’identità maschile si passa a quella femminile.
Folder racchiude quindi un periodo di vita di Cosimo Terlizzi, protagonista e autore del lavoro, e lo illustra attraverso i mezzi a disposizione. Chiamate Skype, file condivisi, macchine digitali, spostamenti in aereo e metropolitana permettono al racconto di svilupparsi su molti fronti e di trovare una dimensione nuova a seconda del luogo. Il risultato è un documento che vive attraverso vari canali e non si ferma al concetto di ripresa classica; Terlizzi crea con il montaggio, la libertà di ripresa scardinata dalle norme formali del documentario e l’uso del sonoro in modo creativo, un lavoro che coinvolge lo spettatore dai primi minuti e lo rende compagno di questo viaggio.

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trailer: Folder

https://youtube.com/watch?v=Qq6cSe2dySE%3Ffs%3D1%26hl%3Dit_IT

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“Folder” è l’archivio personale in cui Cosimo Terlizzi ha inserito i ricordi di un anno: video, fotografie e collegamenti via chat; l’archivio diventa un film. Attraverso questo archivio l’autore si muove alla ricerca della propria identità, del proprio luogo d’appartenenza, in una dimensione storica tesa e precaria. E’ un film che parla di vite che si consumano in viaggio da una capitale all’altra attraverso una dimensione ideale, un’estrema mobilità una mobilità low-cost di una generazione esplosa i cui pezzi sparsi sono raccolti da Cosimo con l’intento di ricomporre gli aspetti di una celata realtà. Come davanti ad un enorme puzzle disfatto dove ogni elemento è mescolato a caso tra i numerosi e differenti pezzi che lo compongono.

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“Ho deciso di realizzare “Folder” come un diario per immagini. Ho documentato per istinto tutto ciò che potesse essere interessante e rappresentare la nostra generazione. È un diario svelato ancor prima di essere messo nel proprio archivio.”

Cosimo Terlizzi

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Note di produzione

“Folder” è l’archivio personale in cui Cosimo Terlizzi ha inserito i ricordi di un anno: video, fotografie e collegamenti via chat; l’archivio diventa un film.
Cosimo si guarda intorno, i suoi amici sono in ogni angolo d’Europa ; vive una dispersione improvvisa di contatti umani.
Non esiste più un luogo permanente, un’unica residenza; è mobilità estrema,
una mobilità low-cost.
Questo film nasce dall’esigenza di raccontare l’epoca contemporanea utilizzando una chiave biografica.
Attraverso il suo archivio, l’autore si muove alla ricerca della propria identità, del proprio luogo d’appartenenza, in una dimensione storica tesa, precaria.
E’ un film che parla di vite che si consumano in viaggio da una capitale all’altra : per sopravvivere al proprio tempo si sceglie una forma d’auto-esilio.
Si abita in una città che è tutte le città, in una casa che è tutte le case, lungo una strada che porta verso tutti gli agglomerati urbani d’Europa.
Tutta questa improvvisa rottura dei confini porta a trovare la propria dimensione o a perdersi ?
E’ una generazione esplosa i cui pezzi sparsi sono raccolti da Cosimo con l’intento di ricomporre gli aspetti di una celata realtà. Come davanti ad un enorme puzzle disfatto dove ogni elemento è mescolato a caso tra i numerosi e differenti pezzi che lo compongono.
Le possibilità infinite dell’essere, la pericolosità dell’uomo, qui vengono espresse in un linguaggio iperrealista e poetico.
Attraverso l’accumulazione di materiali video di diversa natura si traccia un ponte semantico tra la definizione dell’immagine e la qualità del ricordo.
Il cellulare, la macchina fotografica, la telecamera compatta e la web cam sono i mezzi usati per rappresentare se stessi. Tutti low-fi, tutti in linea con la velocità e archiviazione di infinite immagini e ricordi; bulimia mnemonica.
Rare le stampe su carta.
I file compressi dei ricordi, i suoni in mp3. In tutto questo la qualità della vita sembra spostarsi in altre cose, ma quali?
A questa domanda Cosimo cercherà di rispondere immergendosi completamente nel flusso isterico della nostra epoca.

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