Un lavoro è andato male e Anthony, un giovane malvivente, è nei guai con la banda. Legato a un tavolo in un capanno isolato, è in attesa di Bruno, un bruto degenerato che deve torturarlo e forse ucciderlo. Fortunatamente arriva Jack, un suo compare, che riesce a liberarlo. Tra i due una lunga e intensa occhiata poi decidono di non rivedersi più. Ora Anthony sembra condurre una tranquilla vita domestica con la sua ragazza Donna e il suo giovane fratello gay con frequentazioni leather. Anthony e Donna quando non lo canzonano beffardamente, cercano di riportarlo sulla retta via. Quando all’improvviso ricevono la notizia della morte del padre di Donna, decidono di mettersi in strada per andare al funerale. Lungo il persorso incontrano una serie di tipi bizzarri: un medium compassinevole, un depravato senza budella, un paio di ladri, una drag rimasta a piedi e uno sconvolgente evangelico. Ma anche un uomo che assomiglia a Jack che sembra seguirli. E’ veramente Jack? E’ una coincidenza o Jack è in missione di lavoro? Quando i due si incontreranno faccia a faccia nel bagno di una stazione di servizio, Anthony deve confrontarsi col suo pericoloso a passionale passato e col suo cuore che batte forte nel suo petto, un cuore che chiede sia amore che sangue…
In un film ricco di sessualità, violenza e forti emozioni, il regista Calson indaga sui confini di quello che noi chiamiamo “queer cinema”.
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Poco interessante. Violenza gratuita e personaggi gay costruiti ad arte per fare capire che, oltre alle checche ammiratrici di Britney, ci sono i tamarroni tatuati di periferia che non disdegnano la minchia nei cessi delle stazioni di servizio. Grazie di avermelo fatto sapere… però… in effetti già lo sapevo. Qualche volta mi è capitato di svuotarmi (o svuotare ad altri) le palle negli autogrill.