Il film, una commedia con momenti drammatici, ci racconta la vita di Elliot, un domenicano-americano, in due momenti distinti che vediamo in ripetuti flashback, all’età di 11 anni (Quentin Araujo) quando vive con la madre single, e all’età di 21 anni (Fabio Costaprado) mentre cerca l’amore a New York City, cosa che al contrario di quanto possa sembrare, non è proprio facilissima, neanche se sei gay. Il film riesce molto bene a farci entrare nella mentalità di Elliot, a farci conoscere la sua personalità, le sue contraddizioni e le sue speranze. Elliot era nato per sbaglio, con un padre che abbandò Ma (Elena Goode), sua madre, appena seppe che era gravida. La madre Ma aveva fatto tutto quello che poteva per lui, nonostante i suoi limiti: sognava ad occhi aperti sperando ogni giorno di vincere a ‘Ok, il prezzo è giusto’, ed era capace di tirar fuori da scuola il figlio per vedere una soap. Aveva anche ripetutamente cercato di trovargli un’altro padre, ma le capitavano solo perdenti e disoccupati. Elliot, tra tante difficoltà, era un bambino che aveva imparato molto dalla vita e ragionava già come un adulto. Un giorno la tensione tra madre e figlio era così alta che alla madre fuggirono parole che non avrebbe dovuto dire. Oggi Elliot è un bel giovanotto e quelle parole risuonano ancora nella sua testa. Elliot è un romantico, capace di innamorarsi dopo il primo appuntamento, e soffre per una lunga serie d’incontri finiti quasi subito. Purtroppo sta cercando l’amore nei posti sbagliati e con le persone sbagliate… Ottimo esordio del regista Terracino, con due bravissimi protagonisti, il ragazzino interpretato da Quentin Araujo che ruba la scena ogni volta che appare, e l’adulto Fabio Costaprado che riesce a trovare il giusto equilibrio tra momenti gioiosi e drammatici. I dialoghi sono stuzzicanti e spesso divertenti. La sceneggiatura e regia sono originali, con sprazzi di vera genialità e intermezzi di godibile fantasia, che calano di tono solo verso il finale. La morale del film potrebbe essere quella che nella vita possiamo sopravvivere a tutto, a condizione di restare sempre in guardia (come dice il ragazzino Elliot).
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