Uno dei cortometraggi più premiati del 2013. Vediamo una giovane donna, Indigo, che ripercorre tutta la sua esistenza fino all’evento che la porterà ad emanciparsi. Nata da una madre surrogata è allevata da due ragazzi eterosessuali, Rubén, lo spagnolo e Tony, l’americano, che hanno fatto un regolare matrimonio d’amicizia (legalmente permesso). Non ha mai conosciuto sua madre e nella sua vita ha visto solo l’amore non carnale dei suoi due padri. Di conseguenza non è semplice capire chi sei, quale è la tua identità e cosa ti aspetta nella vita. Quando un bel giorno riappare la madre che rivorrebbe sua figlia… Il regista belga Jean-Julien Colette, classe 1978, è un autodidatta che ha già realizzato diversi cortometraggi che hanno partecipato a 400 festival e vinto 90 premi. Questo è il primo lavoro realizzato completamente in autonomia con uno stile molto attento all’estetica e con la camera a mano. I temi che affronta sono i suoi favoriti: la sessualità, le nuove famiglie in una società moderna e pluralistica. Attualmente sta lavorando al suo primo lungometraggio, dove estende il tema e la storia raccontata in questo corto.
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