Un film per teenager che parla a tutta la società americana e non solo. Sembra volergli dire: ecco, sono queste le vostre origini, le origini del vostro successo e delle vostre sconfitte. Insomma un perfetto microcosmo, ambientato in un liceo della provincia americana, dove tutti possiamo specchiarci. Così abbiamo l’arrivista perfetto (in questo caso la determinatissima Tracy Flick), che non esiterà a calpestere qualsiasi regola e moralità per raggiungere i suoi scopi; l’uomo mediocre e sfigato in crisi di mezza età (l’insignificante professore Jim McAllister); lo stralunato ragazzo di buona famiglia che procede per inerzia (lasciandosi inconsapevolmente strumentalizzare); e infine, il personaggio sorpresa del film, Tammy Metzler, una disinibita ragazza omosessuale (anche se l’ambiente perbenista in cui vive non le permette molta visibilità), alle prese con la sua prima infatuazione, con la prima grande delusione, ma ormai sicura di quale sarà la sua strada. Bellissima la scena in cui espone senza timore, nell’armadietto della scuola, le foto dei suoi primi baci con la sua amica, che proprio per questo deciderà di abbandonarla, sicura di “non essere come lei”. Curioso notare come tra tutti i personaggi del film questo di Tammy sia in fondo quello che ne esce meglio, quello più onesto, coerente e coraggioso, capace addirittura di sacrificarsi al posto di altri.
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