Lucía ha ventun anni e soffre di attacchi di ansia e di panico, dovuti a problemi connessi con la sua infanzia e adolescenza. Durante una vacanza invernale a Salta, sua città natale, incontra Olivia, che la porta alla scoperta di nuovi luoghi, nuove persone e punti di vista, aiutandola a esprimere la sua sessualità e liberandola dai traumi del suo passato. Opera prima, autobiografica, della giovane regista argentina Cecilia Valenzuela Gioia, tutta centrata sulla difficoltà di venire allo scoperto, sia con se stessi che con la famiglia e le persone che ti circondano. Quando Lucia, la protagonista (anche regista e sceneggiartrice), dice ai genitori a tavola “Mi piacciono le donne”, lo sta dicendo anche a se stessa, sta prendendo forza, le paure diminuiscono, l’angoscia sparisce. Quella che sembrava una malattia, le avevano diagnosticato attacchi di panico senza scoprirne le origini, le cause, adesso diventa tutto chiaro, era un fiore che non riusciva ad aprire la sua corolla, doveva solo cercare la strada giusta per farlo. L’arrivo di Olivia è come la rugiada del mattino, non ci sarà ribellione o denuncia, nulla di politico in questa bella storia fatta tutta di momenti intimi, confidenze, delicatezza, dolcezza, anche se a volte bisogna prima assaporare l’amaro per riconoscerla.
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Bellissimo film delicato e coraggioso