Negli studi della Victorine, a Nizza, un cineasta francese, Ferrand, gira un film hollywoodiano, “Vi presento Pamela”: dal primo ciak fino all’ultimo giorno di riprese i problemi produttivi si mescolano con le storie private e le fragilità psicologiche dei vari membri della troupe. Dichiarazione d’amore di Truffaut per il cinema, il film è zeppo di citazioni e di omaggi … oltre ad una serie di autocitazioni e allusioni ai film di Truffaut stesso. Ma questi rimandi non appesantiscono il film, anzi aiutano a trasmettere allo spettatore il senso più vero del cinema, la sua forza, la sua vitalità (anche se il soggetto può essere letto come una specie di canto funebre in memoria di Hollywood) e a fargli condividere un po’ dell’amore che Truffaut ha per il suo lavoro (Mereghetti). Nel film abbiamo anche un maturo attore bisessuale che porta sul set il suo giovane amante, ma viene ucciso prima che inizi a lavorare. Nonostante il finale tragico la coppia è presentata in una luce positiva.
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Che Truffaut sia stato un grande regista è cosa palese e con questo film lo dimostra. Nessun attore è fuori posto e ognuno di loro riesce con leggerezza a fare la sua parte. Non mi sarei aspettato che questo film mi sarebbe piaciuto così tanto …
Ke grande regista Truffaut, e ogni volta ke vedo un suo film rimango sconvolto dalla “leggerezza” cn cui racconta le cose anke qll più tragiche…
Scusate ma che avrebbe di gay sto film? :-S