Tratto da un testo teatrale di David Mamet, Edmond racconta la storia di un agente di cambio insicuro e insoddisfatto che, in cerca di una definitiva svolta esistenziale, si trasferisce a New York e si butta nella pericolosa notte metropolitana, fatta di bari, sesso e omicidi. Interpretato da due grandi caratteristi hollywoodiani, William H. Macy e Joe Mantegna, il film ci racconta della infelicità e mancata realizzazione del protagonista che abbandona la moglie dopo anni di matrimonio e inizia una difficile e pericolosa ricerca di se stesso. Alla fine troverà la felicità (in uno stupendo uomo nero) dopo avere dovuto scardinare, a caro prezzo, i suoi principi razzisti e omofobi.
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A me è piaciuto, l’ho trovato interessante, ben fatto e molto suggestivo. Veramente di valore la scena con la cameriera/attrice, di come un incontro potenzialmente foriero di profonda condivisione umana rovina in una disgrazia per colpa delle debolezze e insicurezze umane.
Se dobbiamo trovargli una pecca dire che la svolta finale poteva essere raccontata meglio: probabilmente perché si voleva lasciare l’effetto sorpresa non è stato fatto, e forse in effetti non è un male. Ma forse mostrare come erano cambiate le cose non lo sarebbe stato neanche.
Il testo teatrale da cui è tratto, limita il film facendone un opera interessante ma fragile.
Un uomo infastidito dal vivere e dal mondo circostante sceglie la libertà e velocemente precipita negli inferi.
Bravo William H. Macy e i vari attori comprimari.