Un ginecologo spagnolo, Piero, è troppo bello perché i mariti delle potenziali clienti accettino di affidarle a lui. Uno stilista, Sergej, che gode fama di omosessuale, usa in realtà questa copertura per avere campo libero con le donne, dato che è un esuberante playboy.. I due cominciano a frequentarsi e poiché le stesse malignità che circolavano sullo stilista hanno coinvolto anche il ginecologo, questi vede affluire una numerosa clientela. Apprezzabile Jean Sorel, al meglio della sua forma (fisica). I dialoghi in italiano sono del co-sceneggiatore Sandro Continenza. A Jean Sorel viene attribuito un accento milanese e alla Fürstenberg quello romano. Un film pieno di luoghi comuni e stereotipi, tutto basato sul gioco degli equivoci. Si salva la colonna sonora.
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Film molto vecchio e che dimostra tutta la sua età. Un giovane ginecologo solo perchè non vecchio, pelato e grasso non viene preso in considerazione dalle gente; tutti i mariti sono gelosi di lui e tutte le donne tentano di andare nel suo studio quendo il marito è fuori città e non certo per farsi visitare. Il giovane ginecologo conosce un sarto gay. Presto, però, scopre che è gay per finta e che si fa credere tale solo per poter avere clienti in quanto in caso contrario i loro mariti sarebbero gelosi di lui. Il ginecologo allora decide di fingersi gay come il sarto, ma c’è la sua fidanzata come impedimento …
Film pieno di stereotipi. Forse era vecchio anche nel 1971, quando è stato girato… Inguardabile!