Documentario girato nell’arco di un anno segue Mario e Valter nel loro percorso verso la genitorialità, tra l’Italia e la California, desideri, sogni, paure di una coppia gay che vuole fortemente avere un figlio. “Ventiquattro anni fa i protagonisti della vicenda si incontrano. Si piacciono, si innamorano, si amano con tutto l’affetto e la passione due ragazzi sulla ventina. Crescono insieme, mano per mano, costruendo la loro storia tassello dopo tassello. Poi vanno ad abitare insieme a Livorno, si sposano coronando la loro favola, vorrebbero un figlio. Ma c’è un dettaglio: i protagonisti sono due uomini. E in Italia non si può diventare “papà e papà” (non si può nemmeno diventare “marito e marito”, infatti la coppia è convolata a nozze in Spagna). O almeno, non ufficialmente. Perché Valter (46 anni) e Mario (50) sono diventati comunque genitori di un bambino di nome David, nato ad agosto. Il neonato è stato partorito negli Stati Uniti da Amanda, una donna di 30 anni che ha prestato il suo utero alla coppia in questione, mentre il seme utilizzato è di Valter. In sala parto i due papà sono entrati insieme, e insieme hanno tagliato il cordone ombelicale. Dopo di che, negli Usa, la madre che ha prestato l’utero non ha più nessun diritto sul piccolo, e David, cittadino americano per nascita, è stato riconosciuto figlio di Valter e Mario. In Italia invece per legge è figlio solo di Valter, poiché lui ha prestato il seme. Quindi Mario dovrà fare testamento per assicurare al piccolo la trasmissione dei beni…” segue sotto
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