Quando il bellissimo ma ingenuo giovane Dorian (Ben Barnes) arriva a Victorian London è subito inserito nella turbinosa vita sociale del carismatico Henry Wotton (Colin Firth), che lo inizia agli edonistici piaceri della città. Un amico di Henry, l’artista benestante Basil Hallward (Ben Chaplin), dipinge un ritratto di Dorian catturandone l’immenso potere della sua bellezza giovanile. Quando il quadro viene mostrato a Dorian, questi fa una irriverente promessa: darebbe qualsiasi cosa pur di rimanere sempre così come è stato dipinto, anche la sua anima. “… Chi è stato stregato dal classico di Oscar Wilde che immortalò definitivamente la caducità della bellezza e l’eternità della creazione artistica, il capolavoro del 1890 sulla maledizione di un ritratto-golem che invecchia progressivamente mentre il suo soggetto resta eternamente giovane, ma è costretto a districarsi tra intrighi amorosi e delittuosi sempre più angoscianti, lo apprezzerà: sì, ragazzi, c’è la scena d’amore tra Dorian e Basilio (Ben Chaplin, dolce e arrendevole) ed è un bacio con blowjob da erezione subitanea e tentativo di vampirizzazione, ovviamente. Ma c’è soprattutto il magnetismo tra i due, la seduzione a colpi di sguardi e fruscii di fukusa – le vesti da camera giapponesi – negli splendidi décors vittoriani ricostruiti con perizia dallo scenografo John Beard (‘Brazil’ e ‘Brian di Nazareth’). Non mancano le estetizzanti ammucchiate all’oppio, le seduzioni multisexual – ricordano molto il “Dracula” di Francis Ford Coppola – e i negroni con serpenti da harem post Berlusconiano. Una versione piuttosto gore, questo curioso “Dorian Gray” d’inizio millennio, con un’estetica horror-queer marcatamente cronenberghiana (il verme che esce dall’occhio, l’antro-vagina sanguinolento, il quadro-mostro che prende vita) ma piuttosto elegantemente dark, a suo modo glam, grazie a una ricostruzione impeccabile della Londra vittoriana e all’interpretazione d’alto livello di Colin Firth nel ruolo del mentore Henry Wotton che lo inizia ai piaceri edonistici ma va in crisi quando la figlia si interessa al giovinotto per cui va pazza tutta l’alta società…” (Roberto Schinardi, Gay.it)
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Anche a me non è piaciuto troppo il film e anche a me non sembrava così pertinente con il libro (ma questo secondo me non è essenziale). C’è di meglio…
concordo, film che non rende il libro…
e la valigia Dolce e Gabbana all’inizio, quando lui scende dal treno!!!
Peccato, occasione mancata: film pessimo.
Certo gli attori sono molto belli ed anche molto bravi, la scenografia, l’ambientazione ed il ritmo incalzante rendono il film ben fatto: ma solo all’apparenza.
Manca, o è solo accennata, tutta quell’emozione, quell’intensità e tutti i giochi psicologici che solo Wilde sa fare e ci sa dare.
Un racconto geniale, trasformato in un film di massa.
non è il massimo come film di certo…cm scena “gay” c’è solo il bacio con basil e cn un altro tizio sconosciuto dopo, erg sarei d’accordo cn ,enkely…
se vi chiedete dove altro avete visto l’attrice che interpreta Sybil, ecco svelato il mistero: in “Peter Pan” del 2005^^
cmq guardatelo!! xk le scene di sesso meritano (secondo mie fonti attendibili)…anke se a me non m’hanno entusiasmato molto^^ kiss
un bel film, ma non lo metterei in una categoria di film di tematica gay.
Che potrei mai dire di questo film se non mi è pisciuto? L’idea base era buona ma lo sviluppo e il poco approfondimento dei personaggi non rende giustizia. Forse le poche cose che mi ricordo ancora è il rapporto d’amicizia o forse qualcosa di più tra Dorian e Henry; e la storia d’amore poco riuscita tra Dorian e Sybil(l’attrice che l’interpreta è bellissima).