Abbandonata dal collega Ivan (Cuervo) nonostante aspetti un figlio, la doppiatrice Pepa (Maura) decide di dargli la caccia. Ma le capitano tra i piedi un’amica (Barranco) ricercata dalla polizia, il figlio di Ivan (Banderas) con la sua fidanzata (de Palma) e persino una ex amante (Serrano) intenzionata a ucciderlo. Lontanamente ispirato alla “Voce umana” di Cocteau (di cui resta la centralità del telefono e dei messaggi registrati), è un’irresistibile farsa degli equivoci dal ritmo indiavolato, elegante come una “sophisticated comedy” hollywoodiana. Campione riconosciuto del postmoderno, Almodovar “ripercorre tutto lo spettro del cinema, dal più strettamente formalista al più laboriosamente triviale” [Volpi] per fondere – con una energia e un talento istintivi ma solidi – gli elementi che formano la composita cultura della movida madrilena, dalla pop-art al teatro da boulevard, dal sit-com alla moda, dai rotocalchi femminili alla pubblicità. Ne esce un ritratto irriverente e graffiante insieme della società spagnola, come nessun altro regista – e film – è riuscito a darci. (Paolo Mereghetti)
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Solito film sconclusionato di Almodovar. Di fatti ne accadono molti in questo film e la trama quindi è fitta; ma spesso sono collegati tra loro senza un apparente filo logico. Visto che comunque i film di Almodovar sono tutti più o meno brutti, questo è in perfetta media …
L’ho visto e rivisto. Lo rivedrei infinite volte, sempre molto volentieri.
Lo spettatore accompagna una strepitosa Carmen Maura durante un’intera giornata a caccia di un uomo che non la vuole. Una giornata in cui ne succedono di tutti i colori.
Ironia graffiante. Tocchi di genio. Una pellicola tutta dalla parte delle donne.
Un must..da vedere assolutamente per gli amanti di Almodovar.. Candela (nome di una personaggio del film) vale da sola la visione.. Fa’ ridere.. La ‘nevrotica’ Carmen Maura è perfetta nel ruolo..