Donne sull'orlo di una crisi di nervi

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Donne sull'orlo di una crisi di nervi

Abbandonata dal collega Ivan (Cuervo) nonostante aspetti un figlio, la doppiatrice Pepa (Maura) decide di dargli la caccia. Ma le capitano tra i piedi un’amica (Barranco) ricercata dalla polizia, il figlio di Ivan (Banderas) con la sua fidanzata (de Palma) e persino una ex amante (Serrano) intenzionata a ucciderlo. Lontanamente ispirato alla “Voce umana” di Cocteau (di cui resta la centralità del telefono e dei messaggi registrati), è un’irresistibile farsa degli equivoci dal ritmo indiavolato, elegante come una “sophisticated comedy” hollywoodiana. Campione riconosciuto del postmoderno, Almodovar “ripercorre tutto lo spettro del cinema, dal più strettamente formalista al più laboriosamente triviale” [Volpi] per fondere – con una energia e un talento istintivi ma solidi – gli elementi che formano la composita cultura della movida madrilena, dalla pop-art al teatro da boulevard, dal sit-com alla moda, dai rotocalchi femminili alla pubblicità. Ne esce un ritratto irriverente e graffiante insieme della società spagnola, come nessun altro regista – e film – è riuscito a darci. (Paolo Mereghetti)

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3 commenti

  1. zonavenerdi

    Solito film sconclusionato di Almodovar. Di fatti ne accadono molti in questo film e la trama quindi è fitta; ma spesso sono collegati tra loro senza un apparente filo logico. Visto che comunque i film di Almodovar sono tutti più o meno brutti, questo è in perfetta media …

  2. istintosegreto

    L’ho visto e rivisto. Lo rivedrei infinite volte, sempre molto volentieri.
    Lo spettatore accompagna una strepitosa Carmen Maura durante un’intera giornata a caccia di un uomo che non la vuole. Una giornata in cui ne succedono di tutti i colori.
    Ironia graffiante. Tocchi di genio. Una pellicola tutta dalla parte delle donne.

  3. Un must..da vedere assolutamente per gli amanti di Almodovar.. Candela (nome di una personaggio del film) vale da sola la visione.. Fa’ ridere.. La ‘nevrotica’ Carmen Maura è perfetta nel ruolo..

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Pepa, una doppiatrice cinematografica, abbandonata da Ivan, suo collega ed amante, non sopportando l’ idea di rimanere sola nell’appartamento pieno di ricordi, parla con un’agenzia per affittarlo. Intanto, avendo avuto dalle analisi la prova di essere incinta, cerca in tutti i modi di comunicarlo a Ivan, per il quale prepara un gaspazco pieno di tranquillanti e si trova costretta ad offrire ospitalità a Candela, un’amica ricercata dalla polizia per aver dato asilo ad un terrorista sciita. Poco dopo nell’appartamento giunge la moglie di Ivan, Lucia, la quale, già ospite di una clinica psichiatrica, recuperate lucidità e memoria, è intenzionata ad uccidere il marito perché venti anni prima l’aveva abbandonata dopo la nascita di Carlos, il loro unico figlio che, nel frattempo, è sopraggiunto con la fidanzata Marisa desideroso di affittare l’abitazione di Pepa. In questo trambusto si inseriscono sia due poliziotti decisi ad interrogare Candela che l’operaio dei telefoni chiamato riparare l’apparecchio che Pepa ha gettato dalla finestra. Pepa va a parlare con un’avvocatessa femminista per la situazione di Candela e scopre che con lei Ivan ha progettato di recarsi a Stoccolma. All’aeroporto mentre Ivan è in procinto di partire con la nuova amante, Pepa non solo riesce ad impedire a Lucia di ucciderlo ma ha la forza d’animo di lasciarlo per sempre. (Cinematografo.it)

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