Varie
Siamo nei primi anni ottanta e per Saro Scordia (Luigi Lo Cascio) Cosa Nostra è una cosa grande, degna di rispetto. Gaetano Butera (Tony Gambino), un mafioso di rango, comincia a tenere d’occhio quel ragazzino scalzo e povero, ma brillante, intelligente, coraggioso e gli fa capire che, se saprà dare buona prova di sé, avrà un futuro tra le file degli uomini d’onore. Cominciano così i primi passi di Saro nella vita criminale, le prime rapine, il pizzo, è come un’ubriacatura che fa credere a Saro di essere diverso dagli uomini comuni, un lupo in mezzo alle pecore, e che gli fa perdere la testa: soldi, donne, rispetto, quello che un poveraccio come lui non ha mai avuto. Ma nella sua vita c’è anche Ada (Donatella Finocchiaro), di cui Saro è innamorato da quando è ragazzino, Ada che ha la sua età, ma sembra già una donna, che ricambia la sua passione in alberghetti di periferia, ma che non lo vuole come marito, non vuole una vita con un mafioso. E questo lo fa impazzire… Cerca di allontanarsi da lei, di rifiutarla, di dimenticarla. Arriverà a sposare un’altra (Ornella Giusto). Ma non servirà a togliersela dalla testa. Intanto la “carriera” di Saro va avanti. Gli chiedono di commettere un omicidio, a Milano, un trafficante di droga che ha fatto uno sgarbo, il premio sarà l’affiliazione ufficiale a Cosa nostra. Ma l’omicidio non è quell’atto di coraggio che Scordia aveva immaginato, è solo violenza goffa, sporca, brutale, disumana. Trovandosi di fronte gli occhi di quel poveraccio che muore, Saro perde la sua determinazione. Quella morte scomposta, senza dignità, che ha inflitto su comando altrui ad una vittima che nemmeno conosceva, è l’inizio del frantumarsi delle sue convinzioni…
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