Disaster Movie

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Disaster Movie

Amy lascia Will che non vuole prendersi le sue responsabilità e far fare un salto al loro rapporto. Durante la festa del sedicesimo compleanno di lui – che in realtà ne ha 25, ma quella l’aveva saltata e la vuole recuperare – lei si presenta con un superfico indossatore di intimo da uomo, poco prima che un terremoto, un tornado e una pioggia di asteroidi colpiscano la città. Will, insieme agli amici Juno, Calvin e Lisa fuggono in strada, mentre Amy va a rifugiarsi nel museo della scienza dove lavora. Ma quando la catastrofe sembra oramai imminente, Will capisce di amare Amy e decide di andare a liberarla dalla statua che le è crollata addosso e che non le permette di muoversi. Durante il percorso, Lisa viene schiacciata da un Asteroide, Juno sbranata da Alvin e la sua banda di scoiattolini canterini posseduti, ma al gruppo si unisce la svampita principessa Giselle, venuta fuori da un tombino… poco riuscita e infantile presa in giro del cinema mainstream, con ripetute allusioni lgbt (vedi canzone finale sugli attori che hanno paura di dichiararsi gay). Da evitare.

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CRITICA:
“Dovremmo ridere? Parodiaccia con molte parolacce. I cinepanettoni di Natale di Neri Parenti, a confronto, sono Lubitsch. Delle quattro commedie istantanee realizzate dal 2006 a oggi dalla coppia Jason Friedberg e Aaron Seltzer, ‘Disaster Movie’ è sicuramente la peggiore. Ma confidiamo che il duo riuscirà presto a superarsi.”(Francesco Alò, ‘Il Messaggero’, 10 ottobre 2008)

“La ripetitività è pari solo alla volgarità delle gag, spesso autoreferenziali, a volte incomprensibili: ai due registi non manca l’inventiva e il gusto della satira, ma cercano sempre la scorciatoia più facile e possibilmente schifosa. Nessun tabù verso coprofilia e parolacce, ma quelle poche volte che, pur grevemente, cercano una soluzione più elaborata del citazionismo pedissequo, la risata è piena e soddisfatta. La domanda è un’altra: a quando un Italian Movie? Da Moretti a Muccino, ci sarebbe solo l’imbarazzo della scelta.” (Boris Sollazzo, ‘Liberazione’, 10 ottobre 2008)

“Spiacerà a chi tollera le parodie (da ‘Scream’ a ‘Hot movie’) quando ovviano alla cretineria di fondo con bordate di gags senza tregua. Qui le tregue sono parecchie.” (Giorgio Carbone, ‘Libero’, 10 ottobre 2008)

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