Il riposo del guerriero. Detlef Stoffel ha sessant’anni, è gay, single e vive nella sonnolenta Bielefeld assieme alla vecchia madre che ha costantemente bisogno delle sue attenzioni. Un’esistenza ordinaria, metodica e quasi noiosa, rispetto ad un passato battagliero che, nei primi anni Settanta, lo vide stupefatto e provocatorio protagonista d’uno dei primi gruppi in difesa dei diritti degli omosessuali nell’allora Germania Ovest. Un’epoca di grandi cambiamenti sociali e sconvolgimenti emotivi: Detlef scopriva la consapevolezza di sé e lottava appassionatamente sconvolgendo i benpensanti con uno stile di vita fuori dalla norma dove il “personale era politico”. La storia di un uomo ma anche di un’intera generazione, una testimonianza singola che diventa memoria collettiva, un album di ricordi e un patrimonio di gesta che fa riaffiorare una pagina quasi dimenticata, ma leggendaria, della storia tedesca raccontata dallo sguardo fresco di due registi, che allora non erano ancora nati. (TGFF)
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