Piero ha 26 anni, lavora in una macelleria, vive con la madre e la sorella, è fidanzato da anni con Tiziana. Qualcosa non va nella sua vita, la madre lo intuisce e i loro rapporti sono tesi. Un giorno però Piero incontra Mirco, e le sue idee cominciano a chiarirsi. Aiutato da Mirco, Piero riconosce la propria omosessualità e il diritto di viverla apertamente. Le reazioni della madre, della sorella e della fidanzata sono diverse, ma nessuna è di condanna. “A volte l’omosessualità è un dramma anche interiore, e la paura degli altri può essere anche paura di noi stessi”. Dalla vita di Piero nasce da un’esigenza precisa: rappresentare l’omosessualità per mezzo dell’immagine. Ma quale immagine? Non abbiamo avuto dubbi! La meno conosciuta e sfruttata, quella che fa più paura: “quella che non fa paura”! (dal catalogo “In punta di cuore – Il cinema di Ottavio Mai”)
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