Nel film c’è un debole tentativo di mettere in parallelo la storia dei licantropi (mostri) con la condizione omosessuale. Già nelle prime scene assistiamo ai ripetuti attacchi che il protagonista maschile, Jimmy, un tipetto esile e delicato, deve subire da Bo, il gaglioffo del gruppo, che lo deride e provoca pubblicamente ritenendolo gay. Durante uno di quesri scontri Bo dice a Jimmy: “.. E se non sei gay, peggio per te che lo sembri e nemmeno ti godi quel piacere”, praticamente un mezzo coming out di Bo, che poi lo farà completamente verso la fine del film. Questa storia di omosessualità velata dovrebbe trovare un parallelismo nella condizione degli uomini lupo, intesi come mostri, raccontata dal film: persone costrette ad una doppia vita, di giorno persone normali e di notte lupi mannari, esseri che, viene ripetutamente detto nei dialoghi del film, se vogliono possono trovare un sopportabile compromesso per poter vivere. Di tutto il film questa è una parte minima, anche se riteniamo, forse da partigiani, la parte più innovativa e interessante, perchè tutto il resto ci sembra già visto e rivisto. Godibilissima, come sempre, Christina Ricci.
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Un bel horror. Anche a me che non li gradisco particolarmente devo dire che è piaciuto. La trama in se non ha niente in particolare rispetto a quella di altri horror. Lupi mannari, per intenderci.
L’unico omosessuale del film è apparentemente il più omofobo, finchè non rimane conquistato dalla “carica erotica” del protagonista (in quanto contagiato dal lupo mannaro) e decide di rivelarsi a lui. Ma il protagonista gli ripete che è etero. Tutto qui.