Tanagura, la megalopoli computerizzata dove l’amore è stato sostituito dal rapporto di sottomissione tra la classe dominanate dei blondy, bellissimi giganti dal corpo artificiale, e gli impuri dei bassifondi degradati a giocattoli sessuali. Nel ghetto di Keres, Guy ha ormai una sola ragione di vita: strappare il suo compagno Riky dagli abbracci di quel maledetto blondy. Una trappola preparata nei minimi dettagli, ma che non ha tenuto conto di due fattori: la forza sovrumana di un blondy preso dall’ira, e la profondità del cuneo dell’amore. Nella torre più alta di Tanagura, il metallo urla di dolore. Riki non ne poteva più della vita senza futuro nel ghetto di Keres, e aveva deciso di abbandonare il suo amico Guy e la banda dei Bison per cercare fortuna e libertà a Tanagura, la megalopoli governata dal computer Jupiter. Da allora sono passati tre anni, quando improvvisamente Riki torna a Keres. I suo occhi sono più freddi, il suo spirito ribelle sembra sottomesso…
Una storia intrigante dove si intrecciano due relazioni: una di uomini contro macchine, la seconda di un uomo e un uomo-macchina che si contendono l’amore di Riki. Importante anche come l’autore sviluppi nell’uomo-macchina un sentimento di amore e di sacrifico nei riguardi di colui che da “animaletto” è divenuto colui che egli ama. Il finale è davvero particolare ma inevitabile. Accanto a questo lo sconcerto degli altri uomini-macchina assolutamente incapaci di reagire a ciò che sta accandendo a Iason Mink. Consigliatissimo. (Paolo Cucchi)
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