Un bellissimo giovane uomo è stato invitato a partecipare ad uno strano ritiro di meditazione da un regista teatrale che sta morendo per una malattia dovuta all’Aids. Il giovane ha ricevuto delle istruzioni su una videocassetta; alla fine del weekend dovrà essere in grado di recitare delle scene tratte dalla vita del regista. L’obiettivo è quello di testare il giovane per il ruolo principale di un film che non ha ancora un titolo. Il regista morente guarda i progressi del giovane che sta cercando di entrare nella profonda identità del regista. Il film è come un viaggio di Alice nel paese delle meraviglie, un viaggio imprevedibile alla scoperta di se stessi… Richiama alla mente i lavori di registi come Gus Van Sant, Tsai-Ming Liang, Claire Denis e Stanley Kubrick, ma il risultato è qualcosa che finora non si era mai visto: scultoreo, psicologico ed etereo nello stesso tempo. Il film è “un pianto del cuore” senza vergogna contro la morte, del corpo, dell’anima, della creatività. Il regista, alla sua opera prima, ha detto:” Voglio ricordare alla gente che le storie cinematografiche non devono sempre apparire naturalistiche… La perfetta composizione del cast e la stretta similarietà con questo misterioso regista, ora morto, mi hanno impressionato e suggestionato al punto da desiderare di fare un film che esplori il profondo subconscio di un uomo omosessuale che deve confrontarsi col desiderio sessuale e la morte”. Il titolo del film, Corroboree, è il nome dato a eventi, molto sentiti, della cultura aborigena australiana, intesi a celebrare ringraziamenti con riti sacri.
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