A New York, sei poliziotti della Squadra narcotici vengono uccisi da un misterioso assassino che usa come arma dei suoi delitti un coltello da cucina.
Mentre la polizia indaga sugli scarsi indizi, la stampa accusa di corruzione e di responsabilità di quelle morti violente proprio gli ambienti ai vertici della Polizia. Il tenente Fred O’ Connor viene incaricato delle indagini; è un uomo dal carattere scontroso e violento, considera i deboli ed i drogati alla stregua di delinquenti, e conduce una doppia vita avendo da anni una relazione segreta con l’amico e collega Bob, quindi non prova rimorso ad approfittare di essi e farsi corrompere. Insieme all’amico Bob, egli ha investito segretamente i soldi della corruzione in un lussuoso appartamento ed è proprio in quella casa che un giorno gli si presenta Leo, un giovane psicopatico, erede di una grande fortuna. Leo confessa subito al tenente O’ Connor di essere il copkiller, ma questi lo ritiene un innocuo mitomane e lo sequestra nel suo appartamento per paura che il ragazzo denunci la sua doppia vita. A questo punto i fatti precipitano… (CONTIENE FINALE) Bob tenta di liberare il ragazzo, Fred casualmente lo uccide e costringe poi Leo a tagliargli la gola per inscenare un nuovo delitto del copkiller. Nel disperato tentativo di un rapporto umano, Fred O’ Connor ha un breve incontro con Lenore, la moglie giornalista di Bob, ma la sua personalità è ormai crollata, davanti a sé non ha che il suicidio che porrà in atto con il coltello che proprio Leo gli porge. Il film si chiude sul volto enigmatico di Leo, copkiller impunito di una società corrotta.
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Peccato per la trama ingarbugliata e anche poco realistica, ma Harvey Keitel è sempre un bel vedere…