Maria (Susan Hemingway) è una giovane e casta fanciulla che padre Vincente (William Berger) scopre mentre sta facendo la sciocchina col suo ragazzo. Subito il prete va dalla madre della ragazza raccontandole che la figlia sta commettendo gravi peccati (cosa non vera) e che, vista la grande somma di denaro che la donna ha messo da parte per la figlia, sarebbe utile portare subito la fanciulla al convento dove verrebbe guarita dalle sue cattive inclinazioni. Arrivata al convento suo malgrado, Maria viene subito inspezionata dalla madre superiore Alma (Ana Zanatti) per verificare se possiede ancora l’imene intatto (intervengono anche altre suore con forti scene lesbo). Alla fanciulla viene poi chiesto di descrivere in dettaglio i suoi peccati al prete. Maria viene quindi punita per peccati che non ha commesso, con una corona di spine e chiusa in una piccola stanza dove è obbligata a fare sesso orale al prete. Maria disperata riesce a fuggire dal convento per andare dal Sindaco a raccontare tutto, sperando che non la creda pazza. Purtroppo il Sindaco non le crede e la rimanda subito al convento dove l’attende il peggio immaginabile, fino alla richiesta dell’intervento della locale inquisizione, che torturerà Maria condannandola al rogo. Nell’attesa dell’esecuzione Maria scrive una lettera a Dio e la affida al vento… La versione italiana è mutilata di alcune scene, specialmente durante le torture. Film a metà tra il filone conventuale e quello inquisitorio, assai esplicito e violento nelle scene di sesso, sia lesbo che etero (vediamo gli schizzi arrivare sul suo viso), è comunque uno dei film più sobri del regista Franco.
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