Alan Turing è stato il genio della matematica che ha decodificato i codici della marina tedesca, German Naval Enigma, durante la seconda guerra mondiale, salvando così milioni di vite umane. E’ stato anche lo scienziato che ha posto le basi all’era dei computer, della intelligenza artificiale, della matematica che fa muovere il mondo. E’ stato uno dei grandi originali pensatori del 20mo secolo che ha previsto il mondo digitale in cui oggi vivivamo. Per molti scienziati contemporanei, Turing siede a fianco di personalità come Isaac Newton, Albert Einstein e Charles Darwin. Le conquiste scientifiche di Turing non furono riconosciute durante la sua vita. La società del suo tempo lo tratto come un criminale per il semplice fatto che era omosessuale (a quei tempi l’omosessualità era un reato). Nel 1952 fu dichiarato colpevole di “grave indecenza” per essere stato sorpreso in rapporti sessuali con un altro uomo e condannato alla castrazione chimica. Due anni dopo, all’età di 41 anni, si uccise col cianuro. La società alla quale aveva dato moltissimo lo ricambiava costringendolo alla disperazione e alla morte. Questo docu-film ci racconta gli ultimi 18 mesi di vita di Alan Turing, durante i quali visitò assiduamente lo psichiatra Franz Greenbaum, che tentò di aiutarlo. I due personaggi sono interpretati rispettivamente da Ed Stoppard (Upstairs, Ritorno a Brideshead, Baciate chi vi pare ) e Henry Goodman (Il maledetto United, Motel Woodstock, Il mercante di Venezia). Ogni sessione di questi incontri viene riportata fedelmente, facendo emergere i momenti chiavi e le pressioni esterne e interne che lo portarono al suicidio. Nel film vengono presentate anche interviste a personaggi che hanno conosciuto Turing, oltre a tecnici e scienziati delle moderne tecnologie, come Steve Wozniak, il co-fondatore di Apple.
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