Film presentato dal canale tv inglese Channel 4 all’interno di un programma “40 Years Out” che commemorava il 40° anniversario della legalizzazione dell’omosessualità in U.K.. Il regista si propone, attraverso diverse storie che si svolgono lungo un arco di 36 ore, di comporre un quadro della realtà omosessuale contemporanea. Il film viene giudicato da molti gay troppo triste e vecchio (vedi commenti al film su Imdb). Anche senza pretendere che tutti i film che parlano dei gay siano per forza positivi, in questo film abbiamo una visione del mondo omosessuale ancora troppo stereotipata e oggi superata, almeno a Londra dove si svolgono le vicende del film. Nelle storie abbiamo la celebrazione di un matrimonio gay, un giovane uomo devoto alla nonna, un adolescente che desidera un uomo adulto, una coppia che organizza un dinner party alla moda aiutati da una cameriera il cui figlio deve andare a casa da solo. Le storie s’incrociano in diversi e sorprendenti modi e hanno un apice di violenza nel luogo dove fu consumato un crimine dell’odio contro un giovane gay nel 2005.
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Una storia nelle storie.
Un’intreccio di vita quotidiana in una capitale bigotta e senza scampo contro l’omosessualità. Probabilmente tanto veritiera quanto fantastiosa ma colpisce e lascia il segno, facendo, alla fine, riflettere su ciò che veramente vuol dire essere “diversi”.
Molto bello, ottimo direi.
“L’ignoranza è padrona del mondo”
Un film per la TV britannica del 2007 ben fatto e decisamente ben recitato. Il concentrato di sventure e violenze che gravitano sul mondo gay londinese è ovviamente artefatto e finalizzato a denunciare come la depenalizzazione legale dell’omosessualità (avvenuta 40 anni prima) non abbia ancora cancellato una diffusa intolleranza e omofobia. Intrigante rivedere i protagonisti di “Maurice” riapparire dopo tanti anni (e quindi alquanto invecchiati) in un film di argomento gay. Nel complesso un film triste e senza speranza. Voto 7
Pur evocando lo stile narrativo che tanta notorietà ha portato a Paul Haggis con “Crash”, le variopinte storie che s’intrecciano in questo film paiono legate da un filo di dolore, ben oltre quello fisico. Se i cliché sono troppi, invece la sensibilità usata per raccontare i vari personaggi non è affatto stereotipata, e ognuno di essi è curato fin nei minimi particolari. Quanto basta, insomma, per rendere il film una chicca insperata.
uhm… non mi sembra propriamente una visione veritiera del mondo omosessuale. Mi ricorda Cruising con Al Pacino, film controverso di 35 anni fa circa. forse è giusto ricordare i rischi che si corrono con certi comportamenti (manca solo l’aids in questo film!), ma non viene mostrata nessuna via d’uscita!
crudo intenso bello
Ottimo film.la descrizione del mondo omosessuale è impietosa, ma che ci piaccia o no è una rappresentazione piuttosto veritiera,sotto qualsiasi latitudine.
Forse istintivamente vorremmo cambiare qualcosa della narrazione per paura di ammettere che molte delle cose che vediamo, sono lì,reali,a dimostrarci il contrario di quello che vorremmo che fosse.Gli anni sono passati sui bei visi di Wilby e Graves che dopo tanti anni si ritrovano accomunati in un’altra indagine sul cosmo omosessuale.Quante speranze sotratte dalle loro vite e dai loro volti.
Molto bello dal punto di vista cinematografico; forse un po’ esagerato nel descrivere un clima che oggi non credo sia così terribile nei confronti degli omosessuali, in special modo a Londra. Da vedere.
Triste ma bello, lascia il segno. Un intreccio narrativo perfetto. Recitazione e regia di alta qualità, al solito da Channel4. Sorprendente la presenza di Rupert Graves e James Wilby nello stesso film a distanza di 20 anni da Maurice. Decisamente 8